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Cuba condanna azione USA contro il Venezuela
di Vitoria Sobral
Al XIII Vertice Straordinario dei Capi di Stato e di Governo dell'ALBA-TCP, il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha pronunciato una decisa condanna delle ultime misure dell'amministrazione Trump contro il Venezuela.
Díaz-Canel ha esordito condannando le azioni di Washington come una chiara violazione del diritto internazionale, accusando l'amministrazione di violare la Carta delle Nazioni Unite e di ignorare gli accordi regionali che si oppongono alla coercizione e all'intervento straniero.
"L'imperialismo, nella sua offensiva demoniaca, non mostra alcuna intenzione di rispettare i limiti imposti dal Diritto Internazionale", ha affermato, avvertendo che tali politiche minacciano la pace e la stabilità globali.
Il leader cubano ha contestato la giustificazione di Washington per il dispiegamento di fino a 4.000 soldati nei Caraibi, apparentemente per contrastare il narcotraffico. L'ha descritto come una copertura per una potenziale azione militare contro il Venezuela.
"Questo movimento potrebbe facilitare le azioni previste dalla legge statunitense, in particolare dal Titolo 50 del Codice degli Stati Uniti riguardante la guerra e la difesa nazionale, che garantisce al presidente la possibilità di condurre operazioni militari o clandestine senza previa notifica al Congresso", ha spiegato Diaz-Canel.
Definendo ipocrita questa logica, ha aggiunto: "Lo Stato più narcotico del mondo, gli Stati Uniti, promuove questa narrativa falsa e sproporzionata".
Díaz-Canel ha esortato le nazioni a opporsi a quella che ha definito un'escalation irrazionale, riaffermando l'impegno di Cuba alla solidarietà e alla resistenza.
"Ci uniamo a Nicolas, all'ALBA-TCP e a tutti i popoli del mondo nel condannare questa aggressione dell'amministrazione Trump", ha dichiarato, respingendo le accuse statunitensi che collegano il presidente venezuelano Nicolas Maduro a organizzazioni criminali come infondate e politicamente motivate.
Riferendosi alle figure rivoluzionarie Fidel Castro e Hugo Chávez, Díaz-Canel ha sottolineato la duratura eredità di solidarietà regionale e di resistenza all'imperialismo.
"Il poliedrico contributo di Fidel alla storia e gli sforzi per l'integrazione e l'unità della nostra regione sono incommensurabili", ha affermato, collegando le lotte passate all'attuale lotta per la sovranità e l'autodeterminazione.
Concludendo il suo discorso, Díaz-Canel ha chiesto vigilanza, unità e determinazione nella difesa della sovranità latinoamericana.
"La pace e la convivenza a cui aspiriamo non devono renderci ciechi di fronte ai pericoli. Dobbiamo alla nostra storia e alle generazioni future affrontare l'impero che cerca di soggiogarci con incrollabile convinzione e unità", ha affermato.
 
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