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Israele esclusa "meritatamente"
di Rosa Rinaldi
Una delle accuse ricorrenti da parte di chi sostiene Israele è "NO Jews No News", cioè tra tutti i conflitti nel mondo si parlerebbe solo delle "guerre" dove sono coinvolti gli ebrei, per puro antisemitismo.
Il punto non è questo.
Il punto è che Israele - che osa definirsi democrazia - sta portando a termine uno dei genocidi storici più feroci in assoluto.
Forse il peggiore, per la crudeltà esibita in mondo streaming, composta da nazionalismo, razzismo e messianesimo concentrati in un unico Stato occupante che sta distruggendo la popolazione occupata, scorticata in ogni sua capacità di sussistenza.
Senza considerare il record di giornalisti, di operatori umanitari e sanitari ammazzati.
Senza contare lo scempio genocidario che passa nelle TV israeliane, nelle loro aule parlamentari, nei loro tribunali.
Senza considerare l'illegalità legalizzata dalla Cisgiordania.
E che vogliamo dire sulla costante ingerenza di Israele negli affari di tutto il mondo, anche grazie ad una pletora di lobby e sodali che lo appoggiano per identitarismo etnico? E lo fanno perfino nelle sue azioni più feroci, come il testare armi sul popolo palestinese per venderle ai dittatori di tutto il mondo, o minacciare la Corte penale internazionale o la Corte di Giustizia Internazionale.
E questa ingerenza la vediamo anche a casa nostra.
Come quando l'Ambasciatore israeliano twitta a difesa del giornalista Brunori e dei suoi servizi farlocchi in RAI, o come quando attacca il sindaco di Bari Vito Leccese, reo di aver escluso Israele dalla Fiera del Levante.
Pressioni su pressioni.
E che dire delle pressioni per non escludere gli atleti israeliani dalle competizioni sportive?
Perché lo sport sarebbe un ponte tra culture, dicono. Peccato che non ci sia stata nessuna remora ad escludere gli atleti russi, ai quali costantemente si chiede l'abiura contro Putin.
Quello che però si fa finta di non capire è che Israele ha sterminato centinaia e centinaia di sportivi palestinesi. Che non potranno più gareggiare perché ammazzati.
Ad oggi il conteggio del Comitato Olimpico palestinese arriva a 662 atleti membri di organizzazioni sportive, giovanili e di scoutismo uccisi. E il conteggio non è aggiornato.
Oltre alle vite degli atleti e delle atlete, sono state distrutte anche il 90% delle infrastrutture sportive della Striscia.
Invece gli atleti israeliani se ne vanno in giro per il mondo, esibendosi in gesti tagliagola davanti alle telecamere o sfilando con bandiere olimpiche dopo aver inneggiato allo sterminio dei palestinesi sui social.
Fuori Israele da tutte le competizioni sportive.
Fuori Israele da qualsiasi evento pubblico.
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