USA, sondaggio: maggioranza contro guerra a Gaza e pro Stato di Palestina
di Leandro Leggeri

Un nuovo sondaggio condotto da Reuters/Ipsos e pubblicato dal Times of Israel il 20 agosto 2025 rappresenta un segnale chiaro e inequivocabile: la maggioranza degli americani non sostiene più la linea di Israele a Gaza e chiede un cambio di rotta nella politica internazionale.

Secondo i dati, il 59% degli intervistati ritiene che la risposta militare israeliana a Gaza sia “eccessiva”, mentre soltanto il 33% la considera proporzionata. Questo giudizio negativo verso Tel Aviv è cresciuto rispetto al sondaggio del febbraio 2024, quando gli stessi intervistati avevano parlato di eccesso “solo” nel 53% dei casi.

Ma il dato forse più significativo è che il 58% degli americani crede che tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite dovrebbero riconoscere la Palestina come Stato sovrano. Un chiaro messaggio diretto non soltanto a Washington, ma all’intera comunità internazionale: l’opinione pubblica statunitense non accetta più il silenzio e l’inerzia davanti all’oppressione di un intero popolo.

Il sondaggio è arrivato in un momento cruciale: nelle ultime settimane, Canada, Gran Bretagna e Francia – alleati storici di Israele e degli Stati Uniti – hanno annunciato l’intenzione di riconoscere la Palestina. Allo stesso tempo, organizzazioni umanitarie e governi occidentali denunciano la catastrofe in corso nella Striscia di Gaza, descrivendo condizioni di fame e sofferenza a “livelli inimmaginabili”.

Un altro dato che emerge è altrettanto rilevante: il 65% degli americani chiede che gli Stati Uniti agiscano concretamente per aiutare la popolazione di Gaza ad affrontare la fame e la crisi sanitaria, contro un 28% contrario. Tra i contrari spiccano i repubblicani vicini al presidente Donald Trump, con il 41% che si oppone a qualsiasi intervento umanitario.

Il sondaggio, realizzato online su un campione di 4.446 adulti statunitensi e con un margine di errore di circa 2 punti percentuali, mette a nudo una realtà scomoda per il governo israeliano e per i suoi sostenitori: la guerra a Gaza ha superato ogni limite e viene ormai percepita nel mondo – e sempre più negli Stati Uniti – come un’aggressione contro un intero popolo e non come un’operazione di autodifesa.

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