Meloni e il pericolo dell'art. 5
di Renato De Vecchis

Meloni si fa promotrice.di una proposta (applicare l'art. 5 del trattato NATO anche all'Ucraina, seppur non parte dell'alleanza) che sazia il suo amor proprio e appaga la sua smania di visibilità, ma che non è condivisa dalla maggioranza degli italiani...

Inoltre Meloni si distingue per il suo allinearsi obbediente ai diktat di Trump.

Siamo governati da una leadership guerrafondaia, ora convertita all'atlantismo costruttivo.

Meloni propone soluzioni che testimoniano la disponibilità del governo alla prospettiva della discesa in guerra dell'Italia piuttosto che la volontà di risparmiare al Paese il coinvolgimento nel disastro di una spedizione bellica.

Si tratterebbe di una sciagura incontro alla quale Meloni con la sua proposta mostra di volere correre in beata incoscienza, col sorriso sulle labbra, come gratificata a sufficienza dal consenso di Trump.

A noi non interessa del successo personale che arride alla nostra premier, quando la soluzione che ella addita le guadagna gli encomi dello establishment USA al costo di mettere a repentaglio le vite dei figli del popolo italiano.

Solo Mussolini avrebbe saputo fare di peggio.

Meloni si accoda allo interventismo sornione di Trump come a suo tempo Mussolini si allineò pedissequamente all'interventismo bellico di Hitler.

In entrambi i casi, si è in presenza di un contegno interventista che espone a gravi rischi il popolo italiano.

Meloni si sarebbe potuto risparmiare il suo contributo progettuale, in un momento in cui mezza Italia si duole dello stato di affiliazione alla NATO della nostra nazione e considerando l'art 11 della Nostra Costituzione.

L'iniziativa di Meloni dovrebbe essere ratificata da una consultazione referendaria. Altrimenti una simile decisione è puro arbitrio, irrispettoso degli orientamenti del popolo.

Ancora una volta la partecipazione ad una guerra è partorita dalla ideazione bellicista di un governo, invece di rispecchiare le istanze e rivendicazioni del popolo.

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