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Australia bandisce deputato israeliano estremista: semina odio
di Tamara Gallera
A un parlamentare israeliano di estrema destra, Simcha Rothman, è stato negato l'ingresso in Australia, dove avrebbe dovuto partecipare a un "tour di solidarietà" a Sydney e Melbourne.
Rothman, membro della Knesset del partito Sionismo Religioso e sostenitore dell'occupazione totale della Cisgiordania occupata da parte di Israele, ha suscitato polemiche per i suoi commenti provocatori, tra cui la definizione di "nemici" dei bambini palestinesi di Gaza.
Il Ministro degli Interni australiano, Tony Burke, ha confermato lunedì che la domanda di visto di Rothman è stata respinta e che non potrà presentare una nuova domanda per tre anni.
"Il nostro governo adotta una linea dura nei confronti di chi cerca di entrare nel nostro Paese e diffondere divisione", ha dichiarato Burke, aggiungendo: "Se venite in Australia per diffondere un messaggio di odio e divisione, non vi vogliamo qui".
Rothman è stato un aperto oppositore della "soluzione dei due Stati" e in precedenza aveva appoggiato la proposta di Donald Trump di allontanare i palestinesi da Gaza.
In un'intervista rilasciata a maggio, ha affermato che ai bambini palestinesi di Gaza non dovrebbe essere permesso di fuggire in Israele, affermando: "Sono i nostri nemici... non permettete loro di conquistare il vostro paese con i rifugiati".
A luglio, Rothman ha contribuito a lanciare una mozione simbolica alla Knesset per "applicare" la sovranità israeliana alla Cisgiordania occupata, approvata con 71 voti favorevoli e 13 contrari. Ha anche redatto un disegno di legge per modificare tutti i riferimenti legali alla Cisgiordania in "Giudea e Samaria", affermando che la misura avrebbe "rettificato un'ingiustizia storica" e rafforzato le rivendicazioni ebraiche sul territorio.
Rothman è uno stretto alleato del Ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich e del Ministro della Polizia Itamar Ben-Gvir, entrambi sanzionati dal governo albanese a giugno. Ha anche svolto un ruolo centrale nel promuovere le riforme giudiziarie, consentendo alla Knesset di ignorare le sentenze della Corte Suprema e di dare ai politici il controllo sulle nomine dei giudici.
La visita programmata era stata organizzata dall'Australian Jewish Association (AJA), che ha descritto le apparizioni di Rothman come una dimostrazione di solidarietà con la comunità ebraica australiana. L'AJA ha sostenuto che il suo viaggio "non era collegato agli attuali eventi in Medio Oriente", affermando che mirava a dare alla comunità accesso a una gamma di opinioni politiche.
Al contrario, il Progressive Jewish Council of Australia ha accolto con favore il rifiuto del visto, avvertendo che il tour di Rothman rischiava di incoraggiare il sostegno alle politiche intransigenti del governo israeliano.
In seguito all'annuncio, Rothman ha accusato il governo del premier Albanese di "chiaro e palese antisemitismo", sostenendo che la decisione non era rivolta a lui, ma allo "Stato di Israele e al popolo di Israele".
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