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17 agosto 2025
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Due appelli disperati da Gaza
trad. di Antonella Salamone

Due appelli disperati da Bisan Owda giornalista e Mahmoud Basal portavoce della Difesa Civile.

E noi che facciamo? Continuiamo a guardare?

Da Al Jazeera:

Israele ha annunciato i preparativi per evacuare forzatamente i palestinesi dalle "zone di combattimento" verso la parte meridionale di Gaza a partire da domenica, pochi giorni dopo aver annunciato una nuova offensiva per prendere il controllo di Gaza City, il più grande centro urbano dell'enclave.

Il portavoce dell'esercito in lingua araba, Avichay Adraee, ha dichiarato sabato che ai residenti sarebbero state fornite tende e altre attrezzature per rifugi trasportate attraverso il valico di Karem Abu Salem, o Kerem Shalom, dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni umanitarie internazionali. L'ONU non ha commentato il piano né il suo presunto ruolo nel fornire assistenza umanitaria.

L'esercito non ha specificato se l'equipaggiamento per il rifugio fosse destinato alla popolazione di Gaza City, attualmente stimata in circa un milione di persone, e se il sito in cui saranno trasferiti nella parte meridionale di Gaza sarà l'area di Rafah, vicino al confine con l'Egitto.

Le forze israeliane hanno intensificato le operazioni alla periferia di Gaza City nell'ultima settimana. I residenti dei quartieri di Zeitoun e Shujayea hanno segnalato un intenso fuoco aereo e di carri armati israeliani.

Un drone israeliano ha preso di mira un gruppo di persone nella zona di Asqaula, nel quartiere di Zeitoun, nella parte orientale di Gaza City, uccidendo due persone e ferendone diverse altre, ha riferito l'agenzia di stampa Wafa.

Un'altra persona è stata uccisa e tre sono rimaste ferite nell'attacco a una casa vicino alla moschea di al-Alami, in via az-Zarqa, sempre nella parte orientale di Gaza City.

Anche l'accampamento di tende di al-Mawasi, nella parte meridionale di Gaza, è stato attaccato sabato. Un raid aereo israeliano ha ucciso Motasem al-Batta, sua moglie e la loro figlia neonata nella loro tenda. L'area era stata designata come cosiddetta zona "umanitaria", o "sicura", all'inizio della guerra, ma è stata comunque ripetutamente attaccata.

Un vicino di casa, Fathi Shubeir, ha dichiarato all'Associated Press che nella zona densamente popolata di al-Mawasi vivevano civili sfollati. Parlando della bambina, ha detto: "Due mesi e mezzo, cosa ha fatto?". Undici persone, tra cui un bambino, sono morte di fame nelle ultime 24 ore, ha dichiarato sabato il Ministero.

Il direttore Mohammed Abu Salmiya ha affermato che l'ospedale era sovraffollato di feriti a causa degli incessanti bombardamenti israeliani e che i medici stavano eseguendo un numero crescente di amputazioni, incapaci di combattere l'infezione.

La corrispondente di Al Jazeera, Hind Khoudary, ha affermato che la realtà della fame a Gaza è "devastante".

"I palestinesi non hanno altra scelta che vedere i propri figli morire di malnutrizione e fame", ha aggiunto. "Gli ultimi a morire di fame sono stati due fratelli, di 16 e 25 anni, deceduti lo stesso giorno".

Netanyahu ha respinto le critiche secondo cui il suo piano di ampliare l'offensiva militare metterebbe in pericolo la vita dei prigionieri rimasti. Si prevede che la mobilitazione delle forze richiederà settimane e il primo ministro israeliano ha difeso la sua decisione, affermando di non avere "altra scelta" se non quella di attaccare Hamas a Gaza.

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