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Pagine nere veneziane
di
Rinaldo Battaglia *
Nella notte tra il 16 e il 17 agosto 1944 i nazisti aiutati dai fascisti locali (uomini probabilmente del 'commerciante di carne viva' Mauro Grini e del questore di Salò Filippo Cordova) arrestarono persino gli ospiti anziani della Casa di riposo del Ghetto di Venezia.
Erano 21, 21 poveri disgraziati, tra cui il vecchio rabbino Adolfo Ottolenghi. I rastrellamenti dei nazisti tedeschi e dei fascisti italiani proseguiranno, contro altri membri della comunità ebraica veneziana, anche fino fino ai primi mesi del 1945, quando altri 246 furono catturati e deportati.
Per chi non lo sapesse il questore di Mussolini Filippo Cordova aveva già dato prova della sua disumanità razziale anche nella notte del 5 dicembre 1943, quando utilizzò 1.500 tra poliziotti, carabinieri e la milizia fascista per rastrellare 150 ebrei, tra cui molti bambini. Pensate: un rapporto di 1 a 10.
Pagine nere, pagine da ricordare e tenere bene a mente. Soprattutto noi veneti, noi discendenti della Serenissima, dove - perchè non dirlo - gli ebrei non sempre vennero rispettati in quanto 'uomini'.
Non dimentichiamo che il nome della Giudecca sembra derivi in quell'isola proprio perché vennero 'giudicati' ed lì allontanati gli ebrei in quanto solo ebrei (è col decreto del 1516 che si deliberò peraltro la nascita del ghetto).
Altre pagine nere del nostro passato.
16 agosto 2025 - 81 anni dopo
* Coordinatore Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio
 
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