Ben-Gvir minaccia Marwan Barghouti, prigioniero da vent'anni
di Tamara Gallera

Il prigioniero palestinese Marwan Barghouti sta ricevendo minacce di morte da Itamar Ben-Gvir a causa del peggioramento delle condizioni nelle carceri israeliane, spingendo le organizzazioni di prigionieri palestinesi a condannare il ministro.

Marwan Barghouti è un importante leader politico all'interno di Fatah, che ha svolto un ruolo significativo sia nella Prima Intifada del 1987 che nella Seconda Intifada del 2000, dove è emerso come una delle figure più riconoscibili, tanto che si ritiene che, qualora libero, potrebbe essere il leader sotto il quale i palestinesi si unirebbero. Per questo fa paura a Israele, che ha voluto renderlo inoffensivo.

È stato arrestato ed esiliato più volte, è sopravvissuto a diversi tentativi falliti di assassinio da parte di Israele ed è stato infine condannato a cinque ergastoli consecutivi.

Ben-Gvir ha fatto irruzione nell'ala di isolamento del carcere di Ganot giovedì, dove ha affrontato il leader Marwan Barghouti nella sua cella, lanciandogli minacce e insulti.

Il ministro israeliano estremista ha minacciato Barghouti nella sua cella, mostrando un filmato che mostra Ben-Gvir dichiarare: "Non ci sconfiggerete; chiunque faccia del male al popolo di Israele, uccida bambini, uccida donne, lo cancelleremo". Vantandosi di omicidi e uccisioni contro i leader palestinesi, il ministro della polizia israeliano ha aggiunto: "Dovreste saperlo, [questo è accaduto] nel corso della storia".

Le organizzazioni dei prigionieri palestinesi hanno condannato le minacce rivolte dal ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir a Marwan Barghouti, mettendo in guardia contro la potenziale intenzione delle autorità israeliane di "giustiziare silenziosamente" il leader palestinese.

Abdullah Zaghari, presidente della Società dei Prigionieri Palestinesi, ha sottolineato che la minaccia rivolta giovedì dal ministro di estrema destra Itamar Ben-Gvir al leader palestinese Marwan Barghouti è una palese dichiarazione dell'intenzione dell'occupazione di giustiziarlo e assassinare altri leader imprigionati, soprattutto considerando le atrocità senza precedenti che i detenuti hanno dovuto affrontare dall'inizio della guerra genocida a Gaza.

Zaghar ha sottolineato che la minaccia di Ben-Gvir accresce le preoccupazioni per la sorte di Barghouti, tenuto in isolamento dall'inizio della guerra e attualmente detenuto nel carcere di Ganot insieme a decine di altri leader palestinesi imprigionati. Ha spiegato che stanno sopportando condizioni brutali e tragiche, tra cui fame, negazione di cure mediche e abusi sistematici, come gravi percosse durante le violente repressioni perpetrate da unità speciali pesantemente armate.

Ha spiegato che Barghouthi e decine di altri leader hanno subito ripetuti attacchi, con conseguenti lesioni di varia entità. Inoltre, l'amministrazione penitenziaria continua a ostacolare il loro diritto di visita e a effettuare frequenti trasferimenti, durante i quali spesso subiscono brutali aggressioni.

Nello stesso contesto, il Centro Palestinese per la Difesa dei Prigionieri ha avvertito che il leader incarcerato Marwan Barghouti rischia una "esecuzione silenziosa", dati i continui istigatori nei suoi confronti da parte dei vertici del governo israeliano e il peggioramento estremamente critico della sua situazione.

Il centro ha affermato che queste azioni rappresentano "una condotta barbara che riflette la mentalità di gruppi simili a bande che ora dettano le regole del funzionamento dell'attuale governo di destra". Ha ribadito il suo appello alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite affinché forniscano protezione internazionale ai detenuti e ai prigionieri palestinesi, mentre i maltrattamenti israeliani nei loro confronti si intensificano e vengono istituzionalizzati dalle autorità carcerarie.

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