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Yael l'eroina anche ai nostri giorni
di
Rita Newton
Yael, insieme alla giudice e condottiera Deborah, è sempre stata il mio personaggio biblico preferito.
Una donna il cui nome significava "piccolo camoscio", quindi un animale dolce e indifeso, ma in realtà forte e coraggiosa, tanto da uccidere da sola Sisara, il capo dei nemici, con un punteruolo conficcato nella tempia.
Non una immagine piacevole, lo riconosco, ma un atto che salvò il suo popolo.
Ai giorni nostri una sua omonima, Yael Harari, studentessa dell'Università di Tel Aviv, ha fatto un gesto altrettanto coraggioso contro un altro nemico, Netanyahu, e tutta la sua cricca.
Yael infatti ha ritirato il diploma di laurea in medicina e fatto il giuramento di Ippocrate mentre indossava una maglietta con la scritta in Inglese "PRIMO Non commettere genocidio" (ma la traduzione letterale di "to harm" è "fare del male", "peccare"), che ricalca la struttura dei dieci comandamenti incisi sulle tavole di Mosè. Ha tenuto la toga nera della laurea aperta tutto il tempo, mostrandosi al pubblico volutamente.
Una vera sfida, anche perché il primo comandamento, in realtà, riguarda la divinità, quindi Yael ha paragonato l'importanza di non commettere genocidio con l'affermazione "io sono il tuo Dio".
Questo gesto, accolto da grida beduine dalla platea e sguardi disgustati dal docente sul palco, non porrà fine alla vita di nessuno ma contribuirà a contrastare la propaganda, perché Yael è una ebrea che in questo modo si è espressa a favore dei palestinesi e ha rampognato il governo.
Non sfugge la coerenza di Yael che da medico ha giurato di proteggere la vita e con lo slogan che ha indossato intendeva fare altrettanto.
Ma la reazione sionista alla sua presa di posizione e alla eco che questa ha avuto a livello mondiale deve essere già iniziata, perché gli account social di Yael non sono raggiungibili (mentre prima lo erano) o sono chiusi, come le pagine estere che raccontano del suo gesto.
Immagino che Yael fosse cosciente che questo sarebbe potuto accadere e per questo è stata ancor più coraggiosa.
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