Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
15 agosto 2025
tutti gli speciali

Condanne arabe a costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania
di Mauro W. Giannini

Giovedì, l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC) ha condannato fermamente l'approvazione da parte di Israele dei piani per la costruzione di insediamenti nell'area E1 della Cisgiordania. E' seguita venerdì una condanna da parte dell'Arabia Saudita.

L'OIC Ha affermato che l'occupazione e le attività di insediamento coloniale di Israele sono illegali ai sensi del diritto internazionale, delle risoluzioni delle Nazioni Unite e del parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia, ne ha chiesto l'immediata cessazione e ha avvertito che la continua aggressione, l'espansione degli insediamenti, la distruzione, gli sfollamenti e il blocco da parte di Israele sono crimini sistematici che violano i diritti del popolo palestinese.

Ha affermato che queste azioni minacciano la soluzione dei due Stati e contribuiscono a promuovere i piani di annessione e gli sforzi per imporre la cosiddetta sovranità israeliana sui territori palestinesi occupati. L'organizzazione ha esortato la comunità internazionale ad agire per porre fine alle violazioni di Israele in quanto potenza occupante, a chiamare a rispondere i responsabili e a imporre sanzioni in linea con il diritto internazionale.

Venerdì anche l'Arabia Saudita ha condannato "nei termini più forti possibili" l'approvazione da parte di Israele della costruzione di insediamenti che di fatto dividerebbero la Cisgiordania occupata in due parti separate. "Il Regno denuncia inoltre le dichiarazioni del Ministro degli Esteri israeliano che impediscono la creazione di uno Stato palestinese, considerandole una violazione del diritto internazionale", ha affermato il Ministero degli Esteri in una nota.

Ha sottolineato che queste decisioni e dichiarazioni confermano la continuazione da parte del governo israeliano di "politiche espansionistiche illegali, il suo ostacolo agli sforzi di pace e la grave minaccia alla possibilità di una soluzione a due Stati". "Ciò richiede che la comunità internazionale si assuma le proprie responsabilità legali e morali, protegga il popolo palestinese e ne rispetti i legittimi diritti, incluso il riconoscimento dello Stato palestinese", ha aggiunto la dichiarazione.

Ha chiesto che Israele sia costretto a porre fine alla sua aggressione a Gaza, a cessare le attività illegali in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, a porre fine ai crimini contro i palestinesi e a chiamare i responsabili a risponderne. Riyadh ha inoltre sottolineato che la comunità internazionale, in particolare i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dovrebbe agire immediatamente "per costringere le autorità di occupazione israeliane a porre fine ai loro crimini contro il popolo palestinese e i territori palestinesi occupati" e garantire il rispetto delle risoluzioni ONU e del diritto internazionale.

Giovedì, i media israeliani hanno riferito che il Ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha approvato la costruzione di 3.401 unità di coloni a Ma'ale Adumim, a est di Gerusalemme, e di altre 3.515 nelle aree circostanti. Il progetto mira a dividere la Cisgiordania in due parti, interrompendo i collegamenti tra le sue città settentrionali e meridionali e isolando Gerusalemme Est.

In un parere consultivo dello scorso luglio, la Corte Internazionale di Giustizia ha dichiarato illegale l'occupazione israeliana dei territori palestinesi e ha chiesto l'evacuazione di tutti gli insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale