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Russi avanzano in Ucraina
di Francesco Dall'Aglio
È ancora presto per capire se si tratta di effettivo controllo del territorio o prevalentemente di attività di gruppi di sabotaggio, ma a nord di Pokrovsk – anzi meglio: nell’intersezione tra il fronte di Pokrovsk e quello di Kostantynivka – si sta sviluppando qualcosa di potenzialmente molto pericoloso per le difese ucraine.
Ho aspettato un po’ prima di scriverne perché volevo essere sicuro che non si trattasse solo di un’incursione o di una breccia opportunistica, ma ormai è un movimento che va avanti da sei giorni, segno che al momento le contromisure ucraine, che consistono anche nel ridispiegamento di emergenza della brigata Azov, non sono efficaci.
La situazione è complicata dal quasi totale silenzio informativo: né la parte ucraina né quella russa distribuiscono foto o filmati, e ci si deve basare su geolocalizzazioni che non chiariscono moltissimo.
Soprattutto non è chiaro, e sarebbe la cosa più importante da capire, se nella breccia provocata nelle difese ucraine dai gruppi mobili russi stanno affluendo unità di rinforzo e quale sia il piano russo: probabilmente stringere su Pokrovsk-Myrnohrad anche da nord e contemporaneamente mettere pressione su Kostantynivka e, in prospettiva, addirittura Kramatorsk (e potrebbe non essere un caso che questa breccia si sia aperta poco dopo la conquista definitiva di Chasiv Yar, altro luogo da dove il fronte si sta muovendo anche se con molta più lentezza e da dove, appunto, potrebbe partire l'offensiva da est verso Kostantynivka e Kramatorsk).
Ma per fare questo, appunto, servono rinforzi, e non pochi.
Buona parte dei media ucraini si mostra molto preoccupata. Potrebbe essere l’effetto-sorpresa, ma potrebbe anche essere un’altra occasione da sfruttare contro Syrski, ovviamente da tutti additato come il responsabile del peggioramento della situazione, o potrebbe essere un'esagerazione del territorio perduto per poi poter sostenere di avere respinto una grande offensiva.
In base alle carte di DeepState, noto sito ucraino che di solito è molto cauto nell’assegnare guadagni territoriali ai russi (basta vedere come segnala la situazione a sud di Pokrovsk, mettendo in zona grigia due quartieri-satellite in mano russa da tempo), una del 6 agosto e una di oggi, si ricava che oltre ai due ‟corni” verso nord, più preoccupante è la situazione che si sta sviluppando in direzione di Rodinske e Bilytske, con l’interruzione di una delle poche strade utilizzabili per rifornire Pokrovsk.
Anche l’Institute for the Study of War (il think-tank della famiglia Kagan-Nuland) segnala un buon progresso russo, e anche loro, di solito, se possono ignorare lo fanno. Vedremo.
 
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