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13 agosto 2025
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Siracusano licenzia il portaborse indagato con Occhiuto, suo compagno
Raffaele Florio

Siracusano salva il compagno, scarica l’amico

La Calabria è sempre generosa di storie edificanti. L’ultima arriva dal salotto buono della politica nazionale: il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano – già famosa per essere fidanzata col governatore Roberto Occhiuto – ha licenziato il suo collaboratore Paolo Posteraro.

Un licenziamento tempestivo, degno di una multinazionale che scopre il magazziniere a rubare le penne.

Perché? Perché Posteraro è indagato per corruzione assieme proprio a Occhiuto.

La Siracusano lo scrive pure in una lettera: “A seguito di quanto emerso da intercettazioni telefoniche…”. Tradotto: ti ho sentito nominare nelle carte della Procura di Catanzaro, e siccome rischi di fare brutta figura, via. Naturalmente, non perché sia già colpevole (non scherziamo, i processi mica li fanno a Palazzo Chigi), ma perché – come insegnano i manuali di comunicazione politica – il portaborse sotto indagine fa brutta scena.

Che poi, se lo stesso criterio valesse per gli altri inquilini dei palazzi romani, Montecitorio resterebbe vuoto come una spiaggia di Soverato a novembre. E così il povero Posteraro, ex socio del compagno governatore, passa in 24 ore da uomo di fiducia a uomo di sfiducia. Il tutto in un’operetta di gelide prudenze: la compagna scarica l’amico del compagno per proteggere il compagno. Il che, a occhio, è più complicato di un incrocio alla rotatoria di Vibo Marina.

Il bello è che i giornali ci vendono la cosa come “decisione coraggiosa”. Certo: licenziare un collaboratore indagato mentre si divide il letto col coindagato è un atto di eroismo civile.

Nel frattempo, in Calabria, i cittadini osservano: il presidente della Regione e il portaborse di fiducia finiscono entrambi nel mirino della magistratura, ma a perdere il posto è solo il secondo. Il primo, al massimo, perderà due punti nei sondaggi e guadagnerà una comparsata da Vespa.

Insomma, il messaggio è chiaro: in politica, se ti beccano, spera di essere il capo. O almeno il fidanzato del capo. Perché se sei solo il portaborse, l’unica cosa che porti a casa… è la lettera di licenziamento.


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