 |
UE prepara nuovo pacchetto di sanzioni
di
Giuseppe Salamone *
In un’Europa che a parole invoca la pace ma nei fatti alimenta il conflitto, Bruxelles si prepara al 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia.
A guidare il coro dei falchi è Kaja Kallas, che sentenzia: “Non dobbiamo discutere concessioni” finché Mosca non accetterà un cessate il fuoco totale e incondizionato. Una linea dura che non avvicina la pace, ma consolida la logica della guerra permanente.
Nel frattempo, nessuna sanzione contro lo Stato terrorista di Israele, nonostante le accuse di crimini di guerra, l'uccisione di giornalisti senza sosta, l'annuncio di occupazioni e le stragi genocidarie sotto gli occhi del mondo. La doppia morale è evidente: punire il nemico designato, proteggere l’alleato, qualunque cosa faccia. Anche se commette un genocidio in diretta streaming.
La Commissione europea inoltre annuncia con orgoglio di aver trasferito altri 1,7 miliardi di euro a Zelensky, frutto dei profitti maturati sugli asset congelati della Banca centrale russa. Una pratica che viola apertamente il diritto internazionale, ma che l’UE spaccia come “solidarietà”. È il terzo trasferimento: 1,5 miliardi a luglio 2024, 2,1 miliardi ad aprile 2025, e ora questa nuova tranche.
Il 95% andrà all’Ukraine Loan Cooperation Mechanism per ripagare i prestiti UE e G7 fino a 45 miliardi; il resto all’European Peace Facility, un nome ipocrita per un fondo che finanzia armamenti.
Von der Leyen e Kaja Kallas, sostenute da Giorgia Meloni, dal suo partito che si professa “patriota e sovranista” ma è totalmente appecoronato a Washington e Bruxelles e dal 100% del Partito Democratico di Elly Schlein, non parlano di diplomazia, parlano di nuove sanzioni, nuovi fondi, nuove armi.
Questa non è un’Unione Europea di pace: è una corporazione bellica e guerrafondaia, dove le regole valgono solo per i nemici e la legalità internazionale viene piegata agli interessi di guerra.
* Coordinatore Commissione Esteri dell'Osservatorio
 
Dossier
diritti
|
|