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Bandiere Palestina al corteo NO-Ponte non devono stupire
di Giuseppe Franco Arguto
𝐍𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐬𝐩𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐫𝐭𝐞𝐨 No Ponte 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞𝐫𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐛𝐚𝐧𝐝𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚.
Non deve stupire che fossero presenti quelle bandiere accanto alle altre, come pure lo striscione “Stop al genocidio”: chi si scandalizza finge di non capire che si tratta della stessa battaglia, della stessa lotta di resistenza contro la violenza del capitalismo colonialista.
Le logiche che muovono i fautori del ponte sullo Stretto sono le stesse che muovono i fautori dello sterminio del popolo palestinese: sono le logiche del colonialismo e dell’imperialismo che accomunano tutte le plutocrazie occidentali travestite da “democrazie”.
Dietro la propaganda neoliberista delle democrazie azioniste si celano sempre gli stessi obiettivi: il profitto dei grandi capitali e delle multinazionali finanziarie, che finanziano guerre e devastazioni ambientali, trasformando l’orografia dei territori e distruggendo i beni comuni per alimentare la filiera del cemento armato e il suo indotto, all'unisco scopo di accrescere i profitti e gli interessi molteplici che ne scaturiscono per tutto il carrozzone delirante della occupazione coercitiva di aree e patrimoni dei popoli.
Il mare di Messina, le sue coste, la sua biodiversità — come la Palestina — sono visti da questi poteri solo come risorse da sfruttare e territori da occupare.
Per questo la nostra risposta è una sola: No Ponte sullo Stretto! Palestina Libera!
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