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Famiglie temono morte ostaggi se Netanyahu occupa tutta Gaza
di Mauro W. Giannini
Le associazioni che rappresentano le famiglie dei prigionieri e dei soldati uccisi chiedono uno sciopero generale per domenica prossima, in segno di protesta contro la guerra in corso e il piano proposto dal governo per occupare Gaza City.
Anat Angrest, la madre di Matan Angrest, ancora prigioniero di Hamas, ha fortemente criticato la decisione di prendere il controllo della città densamente popolata, sostenendo che una tale mossa metterebbe a maggior rischio la vita dei prigionieri ancora intrappolati.
"Il governo ha deciso di occupare la Striscia di Gaza e di inviare soldati più vicini a Matan. Stanno cercando di riportarlo indietro, ma in pratica lo stanno mettendo in pericolo", ha aggiunto.
Ha espresso il timore che il piano recentemente approvato per occupare Gaza City, approvato giovedì sera, possa causare la morte di suo figlio.
Lo sciopero generale ha già ricevuto il sostegno di figure di spicco dell'opposizione, come il leader Yair Lapid, che ha pubblicato sui social media che la richiesta delle famiglie dei prigionieri di interrompere l'attività economica era ragionevole e lodevole, promettendo al contempo la sua costante solidarietà alla causa.
Allo stesso modo, il leader democratico Yair Golan ha espresso il suo sostegno allo sciopero, esortando i coloni israeliani a unirsi alla protesta, sostenendo tuttavia che mantenere una normale vita quotidiana era inaccettabile quando i prigionieri israeliani rimanevano abbandonati dal governo israeliano.
Ieri sera, migliaia di coloni si sono radunati nel centro di Tel Aviv per chiedere la fine della guerra a Gaza, un giorno dopo che il governo israeliano aveva annunciato l'intenzione di intensificare l'attacco e occupare Gaza City.
I manifestanti portavano cartelli ed esponevano fotografie di prigionieri ancora detenuti nei territori palestinesi, esortando le autorità a dare priorità al loro rilascio rispetto all'espansione delle operazioni militari.
La richiesta si riflette anche tra i ranghi dell'esercito israeliano, con il capo di stato maggiore Eyal Zamir che ha tentato di convincere il gabinetto di sicurezza che occupare Gaza non era la scelta giusta e di discutere la lunga durata e le significative ripercussioni militari ed economiche che un tale piano avrebbe comportato, secondo quanto affermato da Israel Hayom.
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