UE complice o mandante?
di Antonio Greco

“La decisione del governo israeliano di estendere ulteriormente la sua operazione militare a Gaza deve essere RICONSIDERATA. Allo stesso tempo, è necessario che tutti gli ostaggi, detenuti in condizioni disumane, vengano rilasciati.”

La baronessa Ursula non finisce mai di umiliarci. Lei non condanna Israele, anzi lo legittima definendo la mattanza di Gaza come una “operazione militare”.

Lei non minaccia sanzioni ma rivolge “l’invito” al criminale Netanyahu di riconsiderare il suo progetto di massacrare donne, uomini e bambini. Lei non va oltre un semplice: “Per piacere la smetta”.

Che donna inutile e dannosa, il suo messaggio è un mix di codardia e sottomissione verso uno “stato canaglia” ma anche e soprattutto verso il suo potente protettore a stelle e strisce.

Guai a usare la parolina SANZIONI, guai a definire la mattanza nei territori occupati con il termine più appropriato: GENOCIDIO.

Siamo difronte alla replica di situazioni già viste nel secolo scorso e l’inerzia dell’Europa ha l’amaro sapore di complicità: un semplice buffetto sul lurido viso di un criminale di guerra.

Ma evidentemente la vile Ursula può fare di più, del resto “Se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può dare”.

Sappiamolo che metà delle bombe sganciate su Gaza è di fabbricazione europea e traiamo le conclusioni: complici e/o mandanti?

Perché in fondo non si esce dal solito mantra che ha armato e continua ad armare la mano dell’assassino “Israele ha il diritto di difendersi.”

Posso dire che “questa” Europa mi fa schifo e orrore?

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