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10 agosto 2025
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Altare e potere: Don Biancalani messo in condizione di non nuocere
di Elisa Fontana

Credo che tutti ricordiate don Massimo Biancalani, il prete di Vicofaro che aveva tradotto il Vangelo che predicava dall’altare in solidarietà attiva nei confronti dei migranti. Aveva spalancato le porte della sua parrocchia all’accoglienza dei migranti, memore che quel passo del Vangelo “ero straniero e mi avete accolto” non era un bel passo letterario, ma imperativo categorico soprattutto per un prete a non girarsi dall’altra parte e ad accogliere materialmente chi era in condizione di estremo bisogno.

In questa opera di testimonianza evangelica era supportato da quel papa anomalo di Francesco che parlava di aprire le chiese all’accoglienza. Bene, don Biancalani, con l’aiuto solo di volontari e dell’autofinanziamento, in dieci anni ha accolto tantissimi migranti, togliendoli dalla strada e dando loro un minimo di dignità.

Poteva questa opera non solleticare le destre dei muri e dei barconi affondati, i comitati dei cittadini perbene miracolosamente apparsi come funghi dopo la pioggia e le raccolte di firme contro l’anomalo prete? E, infatti si sono mossi tutti, la Lega, FDI, CasaPound, Forza Nuova, tutti a gridare allo scandalo e a picconare l’iniziativa che inquietava i bravi padri di famiglia.

Alla fine ci ha pensato il nostro meraviglioso governo Legge&Ordine che non poteva rimanere insensibile al grido di dolore dei camerati. E ai primi di giugno, con una azione spettacolare, con poliziotti in tenuta antisommossa che sembrava la riedizione di S.W.A.T. Squadra Speciale, hanno conquistato il covo di questi pericolosi terroristi, lo hanno sgombrato e chiuso per “carenze igienico sanitarie”, con grande soddisfazione del ministro Piantedosi che ne ha rivendicato il successo.

Tutto secondo copione, dunque, il fastidioso bubbone è stato eliminato, i migranti vengono trasferiti in strutture diocesane fino ad allora totalmente assenti e inerti, ma rinvigorite adesso da cospicui finanziamenti esterni arrivati alla velocità della luce.

Ma c’è un ultimo atto dalla tempistica perfetta che chiude il cerchio. Hanno fatto passare poco più di un mese dalla splendida azione muscolare per fare sbiadire lo scandalo delle truppe antisommossa impiegate per lo sgombero forzato di quattro disgraziati, far dimenticare Vicofaro e don Biancalani ed ecco che il vescovo di Pistoia toglie la parrocchia a don Biancalani e, siccome i gesuiti non allignano per caso da quelle parti, non viene trasferito ad altra parrocchia, dove avrebbe potuto combinare altri guai, ma viene nominato, udite bene, direttore dell’Ufficio missionario diocesano.

Insomma, lo seppelliscono sotto un bel po’ di scartoffie ammuffite ed inutili, così impara a voler applicare il Vangelo nella vita di tutti i giorni e scuotere le certezze e le abitudini dei benpensanti che vanno a messa per timbrare il cartellino, mica per trovarsi in mezzo ad una orda di negri, perdinci signora mia!

Il binomio altare&potere inaugurato da quel Mascellone padre putativo di tutta questa galassia come si vede continua a funzionare benissimo ancora oggi, nella totale distrazione del nuovo papa che no, non è Francesco. Ma si era capito al volo.


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