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Maltrattamenti in carcere: ancor peggio se si tratta di minori
di
Armando Reggio
Si straparla della finalità rieducativa della pena, sancita dall'articolo 27 della nostra Costituzione: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
Principio tanto civile quanto disatteso, da tutti i governi: se le destre ideologicamente propagandano di "gettare le chiavi", per fare facile presa sull'impulso vendicativo di troppi cittadini, il centro-sinistra è ipocrita: rivendica il principio, ma di fatto è rimasto colpevolmente inerte nei lunghi anni in cui ha governato.
Le ripercussioni si rivelano tragiche, considerato anche l'inammissibile numero di suicidi fra gli adulti, soprattutto per i minori, che evidentemente possono essere rieducati alla legalità, considerata lo loro età che li rende plasmabili.
Il risultato è inquietante: ben il 70% dei detenuti ritornano a delinquere, una volta riacquistata in libertà.
Così, degli abusi - e dei suicidi - nelle carceri si parla giusto al momento dell'esplosione di un caso particolarmente allarmante, com'è accaduto per i fatti nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, durante la pandemia.
Le carceri minorili, dunque: in soli quattro anni - dal 2021 al 2024 - violenze, torture, umiliazioni, abusi, minacce sui ragazzi.
Pensate, al penitenziario minorile 'Cesare Beccaria', per decenni fiore all'occhiello della giustizia riabilitativa.
A maggio dello scorso anno l'apertura dell'inchiesta della Procura di Milano.
Le indagini sono proseguite, com'è in uno Stato di Diritto, che, soprattutto per l'azione della magistratura, rimane ancora il nostro Paese.
Non stupiscono, perciò, gli attacchi delle destre, che hanno per condotta l'arbitrio.
La notizia di questi giorni è l'ampliamento delle indagini a ben 42 fra agenti, dirigenti, medici, infermieri, impiegati.
Le giovani vittime ben 33!
Le immagini delle telecamere di videosorveglianza sono inequivocabili.
L'opera della magistratura fa il suo corso, come si dice. Ed è giustissimo.
Ma un dibattito pubblico sullo stato e sui suicidi nelle carceri - tutte - e sugli abusi che troppo frequentemente vi vengono perpetrati, è doveroso.
Sarebbe la più efficace prevenzione, considerato, peraltro, che quei criminali - questo i torturatori sono - si ritengono da troppo tempo impunibili.
 
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