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Germania sospende esportazioni di materiale militare verso Israele
di Leandro Leggeri
In un passaggio destinato a lasciare il segno nei rapporti tra Europa e Israele, il governo tedesco ha annunciato la sospensione immediata di tutte le esportazioni di materiale militare che potrebbe essere impiegato nella Striscia di Gaza.
La decisione è stata comunicata dal cancelliere Friedrich Merz durante una conferenza stampa a Berlino.
«Non è chiaro come l’attuale escalation militare possa portare al rilascio degli ostaggi o a un cessate il fuoco», ha dichiarato Merz, sottolineando che l’obiettivo del governo federale resta la protezione dei civili e l’accesso umanitario alla popolazione colpita.
È la prima volta dall’inizio del conflitto che un grande paese europeo prende una posizione così netta contro la prosecuzione delle operazioni militari israeliane nella Striscia, dove il numero delle vittime civili continua a salire.
Negli ultimi mesi, numerose organizzazioni umanitarie avevano denunciato l’uso di armamenti occidentali contro aree densamente popolate, comprese scuole, ospedali e campi profughi.
La Germania è storicamente uno dei principali partner militari di Israele in Europa. Secondo i dati più recenti, tra il 2022 e il 2024 Berlino ha approvato esportazioni di armamenti per centinaia di milioni di euro, inclusi sistemi di difesa, componenti elettronici e tecnologie dual use.
La sospensione attuale, sebbene parziale, rappresenta un chiaro segnale politico. Non è solo una misura tecnica, ma un atto che riflette le crescenti tensioni internazionali per l’uso sproporzionato della forza da parte dell’esercito israeliano a Gaza.
Secondo fonti diplomatiche, altri paesi dell’Unione Europea starebbero valutando misure simili. Nel frattempo, il governo israeliano ha reagito con “profonda delusione”, parlando di una scelta “che incoraggia i gruppi terroristici”.
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