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08 agosto 2025
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Putin e Trump: in attesa dell'incontro
di Francesco Dall'Aglio

L’aspetto importante di un eventuale incontro tra Trump e Putin non è quello che si diranno, perché in questo genere di incontri non si decide nulla che le rispettive diplomazie non abbiano già deciso, ma il fatto che si terrà (almeno così pare). Perché organizzare un incontro tra di loro, in questa congiuntura, non è cosa da poco e se si è riuscito a farlo (di nuovo, così pare) vuol dire che, appunto, le rispettive diplomazie hanno trovato alcuni punti di intesa che se non porteranno necessariamente a una conclusione del conflitto dovrebbero comunque portare a qualche tipo di miglioramento.

Nessuno dei due vorrà andarsene a cara irritato, o peggio, ed entrambi dovranno avere la possibilità di dire che hanno convinto l’altro, o che l’altro si era già convinto, e che insomma è stato meglio vedersi. Siccome si parla addirittura della settimana prossima, vuol dire che le cose sono andate parecchio avanti in questi mesi. Vedremo se le cose stanno davvero così.

Intanto ieri Rubio, che pare sempre un cerbiatto illuminato dai fari di un camion, ha detto alla Fox che ‟forse per la prima volta dall’inizio di questa amministrazione abbiamo degli esempi concreti di ciò che la Russia potrebbe chiedere per mettere fine alla guerra. Finora avevamo molto poche informazioni del genere”.

E siccome Rubio, cerbiatto o meno, non è affatto stupido e sa bene che la leadership russa ripete le stesse richieste ormai da anni, e quali sono quelle che ritiene irrinunciabili e quelle sulle quali può essere più elastica, vuol dire, o dovrebbe voler dire, che per la prima volta su queste richieste si sono capiti, in modi che sono ovviamente a noi ignoti – tanto che ha sentito subito la necessità di aggiungere che ‟ovviamente anche l’Ucraina dovrà dire la sua”, e che bisogna avvicinare le posizioni di entrambe le parti così che alla fine ‟il Presidente Trump possa essere coinvolto e far finire la faccenda”, perché ovviamente il conflitto lo risolverà lui, non scherziamo.

Par dunque di capire che, se si incontreranno, le posizioni di entrambi si sono avvicinate. Anche in questo caso, pare, e vedremo.

La parte russa conferma la possibilità dell’incontro: lo hanno fatto Ushakov, che ha riferito che ‟c’è stata una proposta da parte degli americani che per noi è accettabile”, aggiungendo subito dopo, a scanso di equivoci, che la posizione russa non è cambiata; lo ha fatto Dmitriev, dichiarando che un incontro tra Trump e Putin potrebbe avere portata storica e che la posizione russa verrà chiaramente comunicata agli americani (ma Rubio non aveva detto che finalmente si erano capiti? Cosa c’è ancora da comunicare?); soprattutto lo ha fatto Putin dopo avere incontrato il principe Mohamed bin Zayed Al Nahyan, il Presidente degli Emirati Arabi Uniti – abbiamo molti amici che potrebbero ospitare questo vertice, ha detto, e uno di loro è proprio Al Nahyan e gli Emirati sarebbero un ottimo posto (e non la Turchia. Prendiamo nota).

Ha poi aggiunto che al limite potrebbe anche incontrare Zelensky, ma per farlo bisogna che si creino ‟certe condizioni”, senza specificare quali. A chiarire che l’incontro non sarà un vertice a tre e che non includerà Zelensky, come oggi ipotizzavano svariati media, ci ha pensato poco fa lo stesso Trump che a una domanda diretta ha risposto (con una improbabilissima cravatta gialla) che no, Putin non deve necessariamente incontrare Zelensky prima di incontrare lui. Sia da parte ucraina che da parte europea serpeggia un certo malumore e una certa inquietudine. Un incontro tra USA e Russia taglia fuori tutti, e potrebbe avere conseguenze preoccupanti.

Quindi tutto a posto e la guerra si avvicina alla sua conclusione, con mutua soddisfazione. In realtà no, naturalmente, e uno dei motivi del mio scetticismo p che ad Avdiivka, che ormai dista 28 chilometri dal fronte, sono arrivate le squadre russe per demolire i palazzi irrecuperabili e iniziare la ricostruzione. Dai posti che si sono presi i russi non sbaraccano a meno che qualcuno non li costringa, cosa che al momento pare improbabile, e con questo bisognerà prima o poi decidersi a fare i conti.


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