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06 agosto 2025
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Governo di nuovo contro la Regione Toscana
di Elisa Fontana

Il nostro meraviglioso governo, quello delle tasse che sono pizzo di Stato, quello dell’abolizione dell’abuso d’ufficio, quello, insomma di “fate quel che volete, come volete”, rivolto agli amici imprenditori, agli amici balneari, agli amici tassisti, agli amici evasori, agli amici frequentatori di abusi edilizi, agli amici delle banche, si è prodotto in un’altra splendida prestazione di successo.

La regione Toscana non ha fatto in tempo lo scorso giugno ad approvare una legge che il nostro operoso governo, che come Mussolini non dorme mai, l’ha immediatamente impugnata. Ma cosa contiene di così eversivo questa legge? E’ una legge che ha introdotto nelle gare regionali basate sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, un premio per le aziende che applicano un salario minimo non inferiore a 9 euro lordi. Si può mai tollerare una simile barbarie? Si possono “costringere” gli amici imprenditori abituati a pagare tre euro l’ora ad un simile salasso? Giammai!

Ed ecco chiamate a raccolta le migliori energie del governo e impiantata una bella impugnazione davanti alla Corte Costituzionale. Con quale motivazione? Tenetevi forte: “in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di tutela della concorrenza, violano l’art.117, secondo comma, lettera e) della Costituzione”. Si capisce il corto circuito assurdo? Si evoca un “contrasto con la normativa statale in materia di tutela della concorrenza”, perché sia mai che gli amici imprenditori se ne abbiano a male.

Si impugna una legge regionale facendosi scudo di quella Costituzione che all’art.1 recita che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e che in svariati articoli difende il lavoro e la sua dignità. Davvero non si sa più come definire l’improntitudine e la protervia di questo governo che pur di non cedere sul salario minimo non si ferma davanti a nulla. Nemmeno davanti ad una norma che intenderebbe premiare le aziende più virtuose questo governo riesce ad uniformarsi a quella Costituzione che cita a sproposito e che difende il lavoro dignitoso.

Diciamo, infine, che fino ad ora questo splendido governo ha dimostrato tutta la sua alacrità e il suo fervore contro le leggi della regione Toscana. Infatti solo pochissimo tempo fa ha impugnato anche la legge regionale sul fine vita, legge che aveva semplicemente accolto i quattro punti prescritti dalla Corte Costituzionale nella sua sentenza, lasciando in tal modo i malati che ne hanno necessità e possibilità con l’unica opzione di recarsi in Svizzera.

E sì, perché anche davanti alla morte questo governo e ferocemente classista: chi può permetterselo cerca soluzioni alternative, chi non può rimanga pure preda di atroci sofferenze che non intaccano minimamente la sensibilità di questo cristianissimo governo.


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