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05 agosto 2025
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Gaza: tutti affamati, anche gli ostaggi israeliani, ovviamente
di Rosa Rinaldi

Le immagini terribili dell'ostaggio israeliano pelle e ossa, ovviamente, vengono capitalizzate ancora una volta da Netanyahu e dai suo sodali a loro vantaggio.

Siamo di fronte ad una schizofrenia sociale unica nella storia: sembrerebbe impossibile, eppure si continua a negare che a Gaza ci sia una situazione umanitaria disastrosa che ovviamente coinvolge tutti, ostaggi israeliani compresi.

Perché se il cibo non c'è, non c'è per nessuno. E sono già centinaia le persone morte letteralmente di fame e migliaia quelle morte per cercare di prendere un po' di farina.

Eppure il negazionismo è ancora molto forte e passa sui mass media e sui social, dove per esempio il conduttore e opinionista israeliano Amit Segal chiama "bugiardo" Gideon Levy, mentre esalta il militare e star della serie TV Fauda, Idan Amedi, perché si sarebbe scagliato contro la cantante Chava Alberstein e la sua petizione contro la guerra.

"La storia , come il botteghino, sanno a chi dar ragione", dice Segal, facendo evidentemente riferimento al grosso audience che ha Fauda. Eh, chissà se nella prossima stagione di Fauda parleranno del paradosso degli Israeliani "amici degli ostaggi" che tagliano i pneumatici dei camion degli aiuti umanitari, o di come IDF spari su gente in fila per un po' di farina.

Certo, non parleranno di "genocidio", una "parola così carica di odio' verso questi poveri ebrei, come dice Segre.

Gente così per bene che ieri si è prostrata sulla Spianata delle Moschee, violando l'ennesima linea rossa dello status quo di Gerusalemme. Ma cosa vuoi che sua quest'atto di guerra rispetto alla profezia biblica sull'edificazione del terzo Tempio...

Il diritto è muto di fronte alla religione.

Intanto Netanyahu chiede alla Croce Rossa internazionale di sfamare i suoi ostaggi (mentre i palestinesi possono pure crepare, ve'?), e scrive su X un post farneticante, dove parla di "ostaggi affamati da Hamas come facevano i nazisti con gli ebrei".

E poi minaccia l'ennesima invasione militare, l'ennesimo atto di forza (per liberare gli ostaggi, dice) al quale si oppongono perfino 600 personalità del Mossad e dello Shin Bet.

Ostaggi che potevano essere liberati già due anni fa, ricordiamolo, quando Israele rifiutò la proposta di Hamas.

In tutto questo nessuno parla degli ostaggi palestinesi, gente sequestrata e torturata a migliaia, che ogni tanto, quando le celle scoppiano, viene rilasciata piena di traumi e segni di tortura.

È il bello è che una delle scuse per cui Israele non vuole uno Stato della Palestina è perché dice di non poter vivere accanto a "gente così piena di odio".

Ma pensa un po'...

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