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Mai più Hiroshima, mai più Nagasaki
di Vitoria Sobral
In Giappone, le vittime dell'atomica si stanno mobilitando contro la banalizzazione, per allertare il mondo: mai più Hiroshima, mai più Nagasaki.
Tengono conferenze in cui narrano le proprie testimonianze.
Mototani Ryoji all'epoca era un adolescente giapponese di 17 anni. Oggi ne ha 97.
La sua voce trema, ansima, ma il ricordo è vivido: un grande lampo nel cielo, e poi l'inferno. La casa stava crollando. Il cielo cambiava colore dal rosso, poi dal blu, poi dall'arancione: "nel fiume, i corpi galleggiavano, trasportati dalla corrente".
Miyako Yano aveva appena 14 anni. Quel giorno non era andata a scuola perché si sentiva un po' male. Sarebbe stata quindi l'unica dei suoi compagni di classe a sopravvivere all'esplosione della bomba americana.
E al giorno dopo. Perché la bomba non uccide all'istante: "La mattina dopo, le persone che sembravano illese il giorno prima erano morte". Radiazioni.
Anche Park Jyongsong, figlia di immigrati coreani, ricorda: "Persone sdraiate a terra, persone che soffrivano, piangevano o urlavano, persone che tiravano carretti che trasportavano feriti o morti. Persone con ustioni sulla schiena e sofferenza. Era un inferno in terra".
La bomba nucleare è un'arma di distruzione di massa. Gli Stati Uniti volevano testarla in Giappone, rapidamente, prima della fine della guerra, anche per valutarne l'impatto sulle popolazioni civili. E per mettere in guardia il mondo.
Il risultato fu cinicamente conclusivo. Criminalmente efficace. Un massacro indicibile. Più di 200.000 persone sarebbero state uccise in pochi mesi.
Le armi nucleari sono armi orribili il cui obiettivo è il massacro di civili. Sono ora proibite dal diritto internazionale. Ma diversi Paesi non escludono il primo utilizzo di armi nucleari.
Un membro del governo israeliano ha persino minacciato con nonchalance di sganciare una bomba nucleare su Gaza e gli Stati Uniti, che hanno modernizzato massicciamente le loro armi nucleari, hanno dispiegato due sottomarini idonei al lancio di tali ordigni solo per una battuta caustica.
 
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