 |
Legge bavaglio a tutela di Israele: la propone la Lega
di Rita Newton
Arriva il ringraziamento di Salvini a Israele per il premio consegnatogli in Parlamento.
Un disegno di legge presentato dalla Lega che individua come antisemitismo le critiche a Israele e alle sue politiche.
Nel testo si chiede di adottare la definizione di antisemitismo formulata dall'Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (Ihra) con lo scopo di contrastare - questa la motivazione ufficiale - "la moltiplicazione di episodi antisemiti" registrati dopo il 7 ottobre 2023 e basati "sul negazionismo delle violenze, soprattutto contro le donne e i bambini, perpetrate il 7 ottobre e su un radicale rifiuto di Israele".
La definizione è questa: «L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto.»
L'IHRA esemplifica alcuni casi di comportamenti che configurerebbero antisemitismo secondo tale definizione ma, accanto a casi sacrosanti, come
negare le camere a gas o l’Olocausto o chiedere verso Israele trattamenti punitivi che non vengono di norma applicati ad altri stati, vi sono situazioni controverse come ad esempio dire che gli ebrei controllano i mezzi di comunicazione, fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei nazisti, e un elenco variegato che si dichiara aprioristicamente non esaustivo.
Si rischia quindi che qualsiasi critica o richiesta di punizione per i crimini israeliani in Palestina o richiesta di verità comprovabile sui fatti del 7 ottobre sia fatta ricadere in questo ambito, che fino ad oggi era solo astratto, se divenisse legge dello Stato avrebbe effetti penali e quindi fungerebbe da deterrente per la libera espressione delle idee e persino per l'attività giornalistica, entrambi diritti garantiti anche dalla Convenzione dei diritti dell'uomo.
In base a questo criterio, anche il presidente Sergio Mattarella non avrebbe potuto mettere in dubbio che la sequela di attacchi ai civili a Gaza possa essere frutto di meri errori, come invece sostiene Israele.
Ci si augura quindi che Mattarella si accorga dell'enormità della proposta e intervenga per fermare almeno questo obbrobrio, a salvaguardia dell'articolo 21 di quella Costituzione che è suo dovere proteggere.
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|