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4 agosto 1974: la strage dell'Italicus
di Daniele Furlan
RICORDARE SEMPRE, PERDONARE MAI
"Abbiamo voluto dimostrare alla nazione che siamo in grado di mettere bombe dove vogliamo, in qualsiasi luogo, dove e quando ci pare, seppelliremo la democrazia sotto una montagna di morti".
Questa la rivendicazione fascista di quell'attentato, l'ennesimo di quegli anni.
"Seppellire la democrazia" questo il chiaro obiettivo di quell'intreccio tra Gladio, servizi segreti, massoneria deviata che controllava e si nutriva di pezzi da novanta delle istituzioni, fino alle alte cariche dello stato, le stesse che fingevano indignazione, lotta, solidarietà per le vittime..
Si servivano di gruppi terroristici come esecutori materiali, scegliendoli in base alle loro caratteristiche e agli attentati da fare:
- neri per le grandi stragi di massa
- rossi per obiettivi mirati (omicidi, rapimenti, gambizzazioni).
Esecutori diversi, stessi mandanti.
Quel 4 agosto 1974 era stato programmato un immane massacro, una "montagna di morti".
Una bomba ad orologeria e ad alto potenziale, piazzata sotto ad un sedile nella quinta carrozza di un treno, l'espresso 1486 'Italicus", proveniente da Roma e diretto a Monaco di Baviera.
Il timer era predisposto per le ore 1:23, quando il treno avrebbe dovuto essere nel bel mezzo della grande galleria dell'Appennino, di San Benedetto Val di Sambro (Bologna), lunga oltre 20 km, per ingigantire a dismisura gli effetti e la potenza dell'esplosione.
Invece, per fortuna, come succede spesso in Italia il treno viaggiava con qualche minuto di ritardo, così quando la bomba esplose non era dentro la galleria.
Una deflagrazione pazzesca comunque, che provocò la morte di 12 persone e 50 feriti, tanti, ma avrebbe potuto essere una carneficina, non ci sarebbe stato scampo per nessuno degli oltre mille presenti sul treno...
Benedetto ritardo!
Nello stesso tratto dell'Italicus, replicheranno dieci anni dopo, il 23 dicembre 1984, con la strage del rapido 904, passata alla storia come "la strage di Natale".
Anche lì l'obiettivo era fare esplodere la bomba nel bel mezzo della galleria, anche lì in parte fallirono, la bomba esplose all'imbocco della galleria non al centro come previsto.
Comunque, purtroppo, ci furono 16 morti e 300 feriti.
 
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