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I Grossman non salvano Gaza ma cercano salvezza per sé stessi
di Sergio Scorza
Chiaro, le contraddizioni, le crepe nel campo avverso sono fondamentali. In linea di principio non possiamo che auspicare che le posizioni problematiche alla David Grossman si moltiplichino nei prossimi giorni o settimane.
La situazione a Gaza è terrificante e mettersi a fare troppi distinguo davanti ad una catastrofe umanitaria di queste proporzioni sarebbe sciocco e fuori da ogni logica di aiuto concreto ad una popolazione che sta soffrendo le pene dell'inferno.
Tuttavia Israele non è gli Stati Uniti o un altro paese occidentale dove ancora esistono margini (sempre più stretti però) per la creazione di movimenti di massa e per lo sviluppo di opinioni pubbliche in grado di influenzare in qualche modo i decisori.
Israele è ormai ridotto ad essere un avamposto militare imperiale-coloniale dell'Occidente con un governo autoritario e teocratico, basato su una forma estrema di apartheid, che sta su una faglia, su un punto di rottura dei vecchi equilibri mondiali.
Ed il popolo israeliano è, in gran maggioranza, ahimè, schierato su posizioni oltranziste e genocidarie come afferma, senza tema di smentite, Gideon Levy.
Purtroppo, più che su assai improbabili prese di coscienza di massa e/o su movimenti intellettuali esogeni, capaci di smuovere le menti ottenebrate da decenni di indottrinamento sistematico e capillare, il popolo palestinese ha dalla sua soltanto la sua Resistenza, alcuni piccoli, medi, grandi paesi amici ed i movimenti di massa occidentali.
I Grossman ed altri convertiti dell'ultima ora stanno soltanto cercando di salvare il salvabile di Israele oltre che sé stessi, perché, avendo un po' più di sale in zucca della media dei cittadini israeliani, hanno capito che Israele si sta cacciando in un vicolo di cieco che può portare lo Stato ebraico, a causa un certo numero di specifiche variabili materiali ed oggettive che non sto qui ad elencare, al definitivo declino, ad una sorta di implosione finale, ovvero, parafrasando Anna Foa, al suicidio.
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