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                    Genocidio: per gli 8300 di Srebrenica si poteva diredi Roberto Preve
  
                    
I serbi a Srebrenica hanno conquistato una città musulmana dopo che, in barba al suo status di zona smilitarizzata e protetta, i musulmani avevano condotto un attacco contro i villaggi serbi vicini.
 Conquistata la città dai serbi che hanno combattuto ad armi pari, anzi in inferiorità numerica e non come Israele con bombardamenti a tappeto dall'aria, visto che vi era una no fly zone, i difensori, uomini, sono fuggiti verso il territorio musulmano e sono stati annientati, in parte, nella ritirata e nelle foreste, un po' come gli italiani in Russia nel 1942. 
Il numero di donne e bambini morti è dolorosamente alto ma non supera il centinaio su 8342 vittime complessive, a dire dei musulmani, numero che comprende anche i soldati caduti in combattimento e nella ritirata. 
Questa battaglia è diventata l'emblema del Genocidio e sanzionata come tale dalla Corte di Giustizia Internazionale. 
Un po' comodo dire oggi che la Giustizia Internazionale era stata creata solo  contro gli slavi e gli africani. Lo avevamo già capito. 
 
Sul genocidio, questo comincia quando Hitler annuncia nel 1939 che gli ebrei non avranno diritti e sono nemici perché hanno scatenato, a suo dire, la seconda guerra mondiale o solo quando cominciano i massacri ad est? 
E se denunciare un semplice eccidio come genocidio avesse il risultato di limitare le vittime? Non sarebbe altamente morale farlo, al netto di imprecisioni terminologiche? 
Coloro che negano il genocidio a Gaza sono offesi dal termine. Allora pongano fine all'eccidio in corso. La loro sensibilità non vale la vita di un bambino palestinese.
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