 |
Shoah non è scudo: Gaza non è vendetta
di Cristina Siqueira
È sconvolgente che Liliana Segre — una sopravvissuta e simbolo della memoria di uno dei genocidi più atroci della storia — scelga oggi di negare o ridicolizzare l’uso di una parola che descrive con precisione ciò che Israele sta compiendo a Gaza.
La sua posizione non è solo un’offesa alla verità, ma una gravissima mancanza di responsabilità che rischia di spalancare la porta all’impunità dei carnefici.
Oltre 60.000 civili palestinesi morti, dati ufficiali. The Lancet parla di almeno 186.000 vittime reali, contando anche le morti indirette causate dalla fame, dalle malattie e dal collasso totale dei servizi essenziali. Sono numeri che gridano verità e che nessun buon senso può ignorare.
E non è solo un problema di numeri: esperti di genocidio, accademici israeliani, giuristi internazionali e ex funzionari ONU confermano che le azioni israeliane a Gaza corrispondono ai criteri legali di genocidio, così come definiti dalla Convenzione ONU del 1948.
La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia ha persino ordinato misure cautelari per fermare questi crimini, che Israele ignora spudoratamente. Questa non è opinione: è un fatto inoppugnabile davanti al quale il mondo deve smettere di voltarsi dall’altra parte.
Chi, come Liliana Segre, sceglie di negare questa realtà o di ridurla a “retorica” o “vendetta” si rende complice morale di un massacro. Non può bastare la propria storia personale per giustificare un silenzio o un’offuscamento della verità che inquina e indebolisce la lotta per giustizia e dignità.
Chi è Liliana Segre, rispetto a decine di studiosi, giuristi e attivisti internazionali che studiano e denunciano questi crimini ogni giorno? Quanto vale la sua parola rispetto alla loro? Non è l’unica voce, e di certo non l’unica che conta — anzi, la sua posizione rischia di essere un pericoloso ostacolo per chi combatte per la verità.
La memoria della Shoah non può diventare un alibi per nascondere o giustificare nuovi orrori. Solo la verità senza compromessi è degna di chi ha sofferto e di chi lotta ancora per i diritti umani universali.
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|