 |
Quando i bambini smettono di piangere per morire di fame
di Paola Di Caterino
Ho le chat mute.
Le mie chat con Abdullah e con Maged.
In questi ultimi due giorni un senso di pace mi aveva sorpresa. Curioso e liberatorio insieme.
Oggi solo realizzo che sono giorni che non parlo con l'inferno, che non ricevo benedizioni amore ringraziamenti da persone che indirettamente io stessa ho contribuito a mutilare straziare affamare giustiziare torturare, colpire negli affetti e nella dignità.
Ho letto un report da MSF dove venivano descritti gli effetti graduali lenti e inesorabili della fame sull'organismo.
Abdullah è un paramedico, prestava servizio all'European Hospital come volontario, ospedale bombardato il 13 maggio, da quel giorno ha trovato riparo in una tenda rattoppata con una bimba di un anno e una moglie che già da tempo non riusciva ad allattarla, per la malnutrizione. Esce, percorre diversi chilometri al giorno cercando di documentare lo strazio e l'orrore che trova sul suo percorso, fermandosi, barcollando per la stanchezza e la fame, a soccorrere i feriti che trova per strada, 'dear Paola, oggi sono svenuto mentre soccorrevo un uomo', mi scrive.
Va a cercare cibo che diventa sempre più introvabile e caro, 900$ per un sacco di farina da 25 kg. Cifre esorbitanti per il latte in polvere per Hoda, anche lei con sintomi da malnutrizione. Per mangiare una settimana servono circa 2500 dollari.
Le proteine non sono più nella loro dieta, comunque, già da tempo, da prima del 2 marzo. Giorno in cui Israele e con esso il mondo occidentale, guidato dagli USA e seguito a ruota dai governi europei, ha bloccato gli aiuti umanitari e lasciato al mercato nero e poi ai cecchini, il tiro al bersaglio sugli affamati, la reductio ad bestias, 'Paola oggi sono stato alle deadly traps, le pallottole mi hanno sfiorato e colpito un uomo accanto, sono vivo per miracolo'.
E poi aggiunge spero che tu stia bene amica cara, che tua figlia viva sempre felice e in salute, noi vi ringraziamo e che Allah vi benedica sempre. In un inglese perfetto, fluente, sicuro.
Maged è un professore di storia, un uomo colto. Mi racconta di quanto ami l'Italia, mi scrive in italiano quasi perfetto, comunque meglio di tanti italiani. Mi parla dei tre figli di cui uno malato, di come è dovuto tornare a Gaza per aiutare le sue sorelle dopo che suo padre è stato ammazzato come un cane dagli israeliani quando lui aveva solo 12 anni. È da quella età che deve prendersi cura dei suoi numerosi fratelli, oltre che di se stesso.
Per chiedermi aiuto impiega giorni, lo vedo dimagrire fino a sembrare tanto più vecchio nel giro di poco tempo. 'non siamo mendicanti, io non chiederei mai soldi a nessuno, non l'ho mai fatto' e come per provare le sue parole mi manda le foto della sua famiglia, una famiglia che potremmo definire medio borghese in occidente. Ritratta in Italia, a Pistoia, a Venezia.
Per Maged abbiamo raccolto del denaro all'ultimo flash mob, eppure quel denaro se ne sta chiuso in quella borsa da Giugno. Dal giorno della manifestazione. Le croud Funder sono bloccate per la Palestina, la mia banca non mi consente di effettuare bonifico extra Ue, l'account western Union ha bloccato i pagamenti a Gaza. Non vi è modo di fare arrivare soldi ai Gazawi, almeno noi non siamo riusciti a trovarlo. Anche dopo aver messo in contatto Maged con Abdullah. Che ha trovato un' escamotage, avendo maggiore dimestichezza con la tecnologia.
Ho le mie chat con l'inferno mute da giorni e ho provato del sollievo, ho voluto dimenticarle, ho scelto di non chiedere per non sapere.
«Nelle prime 6-24 ore» spiega il dottor Mohammed Abu Mughaisib di Medici senza Frontiere: «il livello di zucchero nel sangue cala. Il corpo brucia il glicogeno immagazzinato per sopravvivere. Da 1 a 3 giorni, il glicogeno è esaurito. Il grasso viene trasformato in chetoni per alimentare il cervello. Il corpo entra in quello che chiamiamo “modalità di sopravvivenza”. Entro 3-5 giorni, i muscoli iniziano a deteriorarsi. Il corpo sacrifica i propri tessuti, persino il cuore, solo per sopravvivere. È a questo punto che i bambini smettono di piangere».
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|