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Battibecchi transatlantici
di Francesco Dall'Aglio *
Dunque, per quella questione del battito d'ali di una farfalla in Cina eccetera, le trollate e la "ratio", come dicono i giovani, di Medvedev ai danni del povero Lindsey Graham hanno portato allo schieramento di due sommergibili nucleari USA "nelle regioni appropriate", stando a quanto scrive Trump.
Ricostruiamo la catena degli eventi che, nonostante l'assurdità di una crisi diplomatica condotta trollandosi su Twitter e Truth, vede pur sempre coinvolti il Presidente degli Stati Uniti e il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa (più Lindsey Graham, poverino).
1) il 28 luglio Medvedev twitta in risposta all'annuncio di Trump che i giorni per fare la pace con l'Ucraina passano da 50 a 10. Per i suoi standard è un tweet moderatissimo: ricorda a Trump che la Russia non è Israele e nemmeno l'Iran, che che ogni ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra, non tra Russia e Ucraina ma tra Russia e USA, e lo esorta a "non seguire la strada di Sleepy Joe".
Graham risponde piccato, condividendo il tweet di Medvedev: "A quelli in Russia che credono che il Presidente Trump non sia serio riguardo al porre fine al bagno di sangue tra Russia e Ucraina: voi e i vostri clienti sarete presto tristemente in errore. Vedrete anche presto che Joe Biden non è più presidente. Sedetevi al tavolo della pace".
Medvedev risponde a stretto giro, facendogli abbastanza male a giudicare dalla differenza di like tra la sua risposta e il tweet di Graham: "Non sta a te o a Trump decidere quando 'sedersi al tavolo della pace'. I negoziati avranno termine quando avremo raggiunto tutti gli obiettivi della nostra operazione militare. Pensa prima all'America, nonno!"
2) Graham diventa lo zimbello di Twitter (non è che sia la prima volta e ormai dovrebbe esserci abituato) e passa il 29 a leccarsi le ferite. Il 30 scrive un tweet passivo-aggressivo nel quale dice alla Russia che sì, effettivamente sanno come regolarsi con le sanzioni ma questa volta è diverso perché "il Presidente Trump" sta cambiando le regole del gioco e colpirà coi dazi i paesi che comprano il loro gas e petrolio, e gli consiglia di controllare "il loro atteggiamento, e vedere se è sbarazzino quanto il vostro [dei russi, ma di Medvedev in particolare].
Poi corre a piangere da Trump, che lo accontenta il giorno dopo (31 luglio) con una raffica di post su Truth nella quale annuncia un tourbillon di sanzioni/tariffe doganali/accordi-capestro con mezzo mondo. Accordo con la Corea, a vantaggio ovviamente degli USA (350 miliardi di dollari di investimenti coreani negli USA, e decide lui quali; 100 miliardi di dollari di gas liquido che la Corea comprerà dagli USA; tariffe doganali del 15% per i prodotti coreani, 0% per i prodotti USA); dazi doganali al Brasile aumentati dal 10% al 50%, perché sono cattivi con gli USA; minacce al Canada se riconoscerà lo stato di Palestina; accordo con il Pakistan per sviluppare le loro riserve di greggio, cosa che certamente irriterà l'India.
E soprattutto, proprio riguardo all'India, un post piuttosto offensivo: può fare quello che vuole con la Russia e a lui non importa, possono "affondare insieme con le loro economie morte", tanto gli USA fanno comunque pochi affari con l'India- Poi, visto appunto che Graham era andato a frignare da lui, conclude prendendosela con Medvedev: "il fallito ex-presidente della Russia, che pensa di essere ancora Presidente", deve fare attenzione a quello che dice. "Sta entrando in un territorio molto pericoloso!".
3) Medvedev, naturalmente, risponde a strettissimo giro, non su Twitter ma su Telegram, e in russo (ha anche una pagina in inglese, c'è anche lì): "Riguardo alle minacce di Trump contro di me sul suo social personale Truth, il cui utilizzo ha bandito nel nostro paese. Se qualche parola del precedente presidente della Russia scatena una simile reazione nervosa da parte del formidabile presidente degli Stati Uniti, significa che la Russia ha ragione in tutto e proseguirà sulla sua strada. E sulle 'economie morte' di India e Russia e sull''entrare in un territorio molto pericoloso' - bene, che si ricordi dei suoi film preferiti sui 'morti viventi', e di quanto pericolosa può essere la inesistente in natura [ovvero mitica] 'mano morta'.
Faccina che ride con lacrime.
La 'mano morta', naturalmente, è il sistema ('mitico', perché non si sa se esista davvero, ma potrebbe benissimo esistere) che in caso di first strike nucleare ai centri decisionali russi farebbe partire in automatico l'intero arsenale termonucleare russo, senza troppe sottigliezze sui bersagli.
4) Trump si innervosisce, perché è il tipo di persona che lo fa quando vede che le minacce vengono prese a ridere (da cui la scelta della faccina, che l'avrà probabilmente mandato al manicomio) e comunica la sua decisione di inviare due sommergibili nucleari "in risposta alle affermazioni provocatorie" di Medvedev, che all'improvviso non è più "il fallito ex-presidente della Russia" ma "il Vice Presidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa", tutto in maiuscolo, in caso "queste dichiarazioni sciocche e infiammatorie siano più che solo questo" (e cosa dovrebbero essere? La 'mano morta', se esiste, è solo in risposta...), come spera che siano.
Restiamo in attesa della prossima puntata, sperando non sia quella in cui Medvedev comunica a Trump quali sono le "regioni appropriate" in cui può mettere i sommergibili.
* Esperto di lingue e culture dell'Europa orientale, componente del Comitato Scientifico dell'Osservatorio
 
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