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Liste di proscrizione: ma di che vaneggiate?
di
Rita Newton
Lista di proscrizione per Mattarella, Meloni e Crosetto è un nonsenso, visto che sono politici che dovrebbero assumersi la responsabilità di quello che dicono, come Macron, Starmer, Biden e Trump.
Anche perché - in quanto rappresentanti istituzionali - sembra parlino a nome di tutti gli italiani.
E' un nonsenso, dicevo, lo stesso nonsenso di quando la Roccella parlava di censura ai danni di ministri.
I ministri, infatti, hanno centinaia di canali per esprimersi e cosìppure possono essere oggetto di critica politica come nella protesta russa alle dichiarazioni italiane.
Altrimenti Mattarella e compagni martiri dall'alto delle loro cariche potrebbero fare e dire impunemente tutto quello che gli salta in mente, rischiando pure di tirarci dentro una guerra, vista la scarsa diplomazia dimostrata.
Da Mosca, invece, hanno risposto solo a parole.
Le liste di proscrizione sono invece quelle di normali cittadini, giornalisti, artisti, docenti o magistrati messi nel mirino del potere o messi all'indice da qualche politico fanatico o suo sodale, come quelle del maccartismo o quella stilata da Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini, sui presunti putiniani segnalati dal Copasir nel giugno 2022.
O come quelle odierne di Picierno (e de l'inkiesta dove scrive il marito di costei), che bollano come filoputiniani (o addirittura pagati da Putin) chi non la pensa come loro sulla guerra in Ucraina e porta prove e argomenti per smontare la narrazione ufficiale.
Di quelle liste ci si dovrebbe indignare, anche perché i normali cittadini non hanno le scorte di sicurezza garantite a spese nostre ai rappresentanti istituzionali e quindi potrebbero facilmente diventare vittime di qualche squilibrato come avvenuto per alcune persone segnalate sul sito ucraino che elenca i nemici dell'Ucraina, dove chi resta vittima viene segnalato come "eliminato".
 
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