Nave Handala: altri sette attivisti stanno per essere rimpatriati
di Franca Rissi

Due cittadini australiani, trattenuti dalle forze israeliane a bordo di una nave umanitaria diretta a Gaza, sono stati rilasciati mercoledì, secondo la Freedom Flotilla Coalition.

La nave Handala, che trasportava latte in polvere, cibo e medicine, è stata sequestrata dalle forze israeliane vicino alla costa di Gaza sabato sera, con 21 civili disarmati a bordo, tra cui parlamentari, medici e volontari.

Secondo la coalizione, i cittadini australiani Tan Safi e Robert Martin sono stati rilasciati dalla prigione di Givon a Ramlah, nel centro di Israele, presso l'ambasciata australiana in Giordania.

Torneranno presto nei loro paesi d'origine dopo la conclusione delle procedure, ha affermato la coalizione. L'italiano Antonio Mazzeo è già tornato nel nostro paese.

Il centro legale israeliano Adalah ha dichiarato martedì sera che sette dei 14 attivisti rimasti sono stati trasferiti all'aeroporto per essere espulsi nelle prossime ore. Il centro non ha chiarito la situazione aggiornata degli attivisti a causa di ritardi amministrativi verificatisi in aeroporto.

Adalah ha dichiarato che gli attivisti detenuti continuano lo sciopero della fame per il quarto giorno consecutivo, protestando contro la detenzione illegale da parte di Israele in "condizioni di detenzione dure e degradanti".

"Le condizioni che sopportano evidenziano la dura realtà affrontata all'interno della custodia del Servizio Penitenziario Israeliano, dove molti palestinesi subiscono maltrattamenti e abusi ben più gravi", si legge nella dichiarazione.

La nave umanitaria, varata dalla Freedom Flotilla Coalition, è salpata dall'Italia nel tentativo di rompere l'assedio israeliano durato mesi, che ha lasciato i 2,4 milioni di abitanti di Gaza sull'orlo della carestia.

Negli ultimi mesi, Israele ha intercettato diverse navi umanitarie dirette a Gaza in acque internazionali.

A giugno, le forze israeliane hanno sequestrato la Madleen, arrestando 12 attivisti internazionali, tra cui l'attivista svedese Greta Thunberg e la parlamentare europea francese Rima Hassan. Un mese prima, la MV Conscience era stata attaccata da droni vicino a Malta.

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