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30 luglio 2025
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Caso Autogrill: una riflessione necessaria
di Cristina Siqueira

Elie Sultan, cittadino francese di religione ebraica, ha denunciato di essere stato aggredito fisicamente davanti al figlio di 6 anni in un autogrill, dopo aver ripreso con il cellulare alcune persone che lo insultavano.

Ecco la sua dichiarazione:

«Una volta terminata la registrazione dell’accaduto col mio telefono, sono sceso verso le toilette con mio figlio, convinto che fosse finita.
Ma quando sono uscito dal bagno, mi sono trovato di fronte allo stesso gruppo che mi aveva insultato al piano superiore, con altre persone.
Tutto il corridoio era pieno. Erano almeno una quindicina.
Mi hanno intimato di cancellare il video una, due, tre volte. E mi sono rifiutato. A quel punto cinque di loro mi hanno aggredito fisicamente con calci e pugni. Mi sono ritrovato per terra, mi calpestavano, davanti agli occhi di mio figlio.
Solo una signora, all’apparenza sudamericana, si è avvicinata al bambino di 6 anni, proteggendolo e consolandolo.
Quando mi sono rialzato, non vedevo più mio figlio, anche perché mi avevano rotto una lente degli occhiali mentre mi picchiavano.
Un uomo mi ha placcato contro il muro e ha continuato a colpirmi.
Poi, a un certo punto, ho gridato "Police!" (polizia), hanno preso paura e se ne sono andati.
Ho ritrovato mio figlio, che era protetto da quella signora. È stata lei ad aiutarci.
Ho visto persone entrare e uscire dai bagni come se niente fosse, e nessun agente di sicurezza è venuto a soccorrerci.»

Logica e comportamento coerente

Chi denuncia un’aggressione fisica di gruppo dovrebbe:

– recarsi al pronto soccorso o dal medico per ottenere un referto medico;

– se condivide un video pubblico, soprattutto dopo aver dichiarato di aver subito violenze fisiche, ci si aspetta una documentazione scritta delle lesioni (anche minime), come un livido o un trauma.

L’assenza di referto, specie dopo calci alla pancia, placcaggio contro il muro e rottura degli occhiali, è atipica e riduce la forza probatoria del racconto.

Profilo giuridico

In Italia, per una denuncia di percosse o lesioni, è fortemente consigliato allegare un referto medico.

Senza questo, la gravità dell’accusa (lesioni vs. percosse) potrebbe non reggere; le autorità hanno meno strumenti per validare la versione della vittima; e l’accaduto può essere derubricato a una lite verbale degenerata.

A oggi non risulta che Elie Sultan abbia fornito un referto medico pubblico, e nessuna testata ne ha riportato l’esistenza.

Comunicazione pubblica e credibilità

Quando si denuncia un episodio grave (come aggressione a sfondo razziale o antisemita), ci si aspetta che sia supportato da prove: video, testimoni, segni fisici.

L’assenza di danni documentati mina la credibilità pubblica della testimonianza.

> Se dichiari: “Mi hanno picchiato in 5, mi hanno calpestato, ho perso gli occhiali”…
… e poi non ti presenti nemmeno in guardia medica, è anomalo, a meno che non sia una scelta strategica.

Questo elemento non smentisce necessariamente la sua versione dei fatti, ma rende meno solida la denuncia dal punto di vista probatorio e solleva domande legittime sull’effettiva dinamica fisica dell’episodio.

In casi così delicati – con forte valenza politica e simbolica – trasparenza, coerenza e documentazione sono essenziali per non alimentare sfiducia, polemiche o strumentalizzazioni.

Uno specchio utile: il caso di Napoli e la ristoratrice Nives Monda

All’inizio di maggio 2025, due turisti israeliani hanno denunciato Nives Monda, titolare della Taverna Santa Chiara a Napoli, accusandola di antisemitismo e di averli cacciati dal suo ristorante—accuse amplificate da un video virale e rilanciate da media internazionali.

La ristoratrice fu travolta da recensioni negative, insulti e una gogna mediatica mondiale.

Tuttavia, dopo le indagini, il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione, poi accolta dal giudice per le indagini preliminari, stabilendo che non ci fu alcuna violenza, minaccia né movente discriminatorio.
I querelanti stessi hanno ammesso di essersi allontanati volontariamente.

Ora Monda ha annunciato azioni legali per ottenere un risarcimento e tutelare la propria immagine.

Perché questo richiamo è importante?

Mostra cosa può accadere quando accuse gravi vengono veicolate rapidamente senza verifiche.

Persone possono subire danni irreversibili alla reputazione, sulla base di interpretazioni incomplete. Serve dunque un atteggiamento attento, equilibrato e soprattutto fondato su prove verificabili. Prima di diffondere accuse o emettere sentenze definitive, è importante attendere che le indagini facciano il loro corso.

Solo così si può garantire un giudizio equo, evitare fraintendimenti e rispettare la verità e le persone coinvolte.

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