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Lacrime di coccodrillo del New York Times sulla fame a Gaza
di
Roberto de Vogli
Dopo quasi due anni di genocidio, i media mainstream occidentali stanno iniziando a sentire il peso della loro complicità, come dimostra il cambiamento dei titoli delle loro prime pagine.
Il New York Times ha appena pubblicato un editoriale tragico e amaramente ironico intitolato “Il mondo sta lasciando Gaza morire di fame”.
Non lasciatevi ingannare dalle lacrime di coccodrillo del New York Times.
Come osservato in un recente editoriale su Mondoweiss da “Writers Against the War on Gaza” (Scrittori contro la guerra a Gaza): "Abbiamo assistito all'entità sionista che sganciava bombe da 2.000 libbre sui palestinesi sfollati costretti a sopravvivere nelle tende; massacrava i palestinesi affamati nei centri di assistenza; arrestava e torturava i palestinesi accusati di reagire o di prestare soccorso; distruggeva l'intero sistema sanitario di Gaza; annientava quasi tutte le sue scuole e università; danneggiava oltre il 90% degli edifici residenziali; e impediva l'ingresso di cibo e rifornimenti nella striscia assediata."
"Eppure i giornalisti del New York Times hanno scelto di ignorare, nascondere, distorcere o giustificare ciascuno di questi crimini."
"Al pari di qualsiasi produttore di armi, il New York Times fa parte della macchina della guerra, producendo nell'opinione pubblica l'impunità che consente e sostiene il genocidio in corso da parte di Israele".
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