 |
Siria: congresso USA diviso su eliminazione delle sanzioni
di
Tamara Gallera
Una nuova ondata di violenza settaria in Siria ha intensificato il crescente dibattito al Congresso degli Stati Uniti sulla direttiva del presidente Donald Trump di revocare completamente le sanzioni al paese, inclusa l'abrogazione dello storico Caesar Syria Civilian Protection Act.
Alcuni media suggeriscono che Trump abbia offerto il suo sostegno al presidente ad interim siriano Ahmed al-Sharaa, le cui forze, con il sostegno di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), hanno rovesciato Bashar al-Assad a dicembre. Mentre Trump considera la revoca delle sanzioni fondamentale per la ricostruzione della Siria, sia i parlamentari repubblicani che quelli democratici rimangono divisi sulla possibilità che al-Sharaa, ex comandante di HTS, si sia lasciato alle spalle il suo passato da militante.
La politica di Trump include l'abrogazione del Caesar Act, approvato nel 2019 per imporre un duro regime di sanzioni volte a indebolire la Siria e a imporre difficoltà alla sua popolazione. La sua amministrazione sostiene che la transizione della Siria rappresenti un'opportunità per ricostruire e stabilizzare il paese e che le sanzioni ora ostacolano tale sforzo.
"Ci sono diverse idee su dove e quanto spingersi, e questo è un dibattito che stiamo affrontando proprio ora", ha affermato il deputato repubblicano Brian Mast, presidente della Commissione Affari Esteri della Camera.
Il deputato Mike Lawler, pure repubblicano, ha presentato questa settimana una proposta di legge per modificare il Caesar Act, proponendo esenzioni estese oltre l'attuale periodo di sei mesi e maggiore flessibilità per il presidente nel revocare le sanzioni al verificarsi di determinate condizioni. La proposta ha ottenuto il sostegno bipartisan, incluso un emendamento del deputato democratico Brad Sherman che richiede sforzi dimostrabili di star proteggendo le minoranze.
Secondo il rapporto, molti parlamentari si sono fermati prima di sostenere una completa abrogazione. Sherman ha sottolineato l'importanza della tutela delle minoranze in seguito alle segnalazioni di atrocità a Sweida, affermando: "Non stiamo cercando una democrazia jeffersoniana, ma stiamo anche cercando un governo che faccia tutto il possibile per prevenire esecuzioni come quella che ha ucciso un cittadino statunitense".
Le recenti violenze a Sweida, città a maggioranza drusa nella Siria meridionale, hanno messo in luce il limitato controllo del governo ad interim su milizie e gruppi armati. Gli scontri nella zona hanno causato la morte di oltre 1.300 persone e lo sfollamento di migliaia di persone.
La scorsa settimana, nel mezzo delle violenze, Israele ha lanciato un'aggressione, lanciando attacchi aerei su Damasco e Sweida, sostenendo di agire per proteggere la comunità drusa. Gli Stati Uniti hanno poi contribuito a mediare un cessate il fuoco tra drusi, beduini, forze di occupazione e unità governative siriane coinvolte negli scontri.
Oltre alla proposta di Lawler, il deputato repubblicano Joe Wilson ha presentato un disegno di legge che chiede l'abrogazione completa del Caesar Act. A lui si è unita la deputata democratica Maxine Waters, che ha criticato le mezze misure e ha spinto per il completo smantellamento legislativo.
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|