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Giuliano Ferrara scolvolto che in Belgio la giustizia faccia il suo corso
di
Paolo Mossetti
Per Giuliano Ferrara, sconvolto dalla rabbia, il fermo e l’interrogazione di due soldati israeliani in Belgio rappresenta un vero shock culturale.
L'inaudito. L'imprevisto intollerabile. «Nell’interpretazione che le autorità belghe danno del diritto internazionale, appartenendo pare alla Brigata Golani, i due sono più o meno come le SS, le Schutzstaffel, organizzazione paramilitare del Terzo Reich, e in quanto tali possono essere oggetto di una sorta di caccia all’ebreo nazista», scrive il giornalista.
«Non è nemmeno quel che si dice una notizia, è puro horror, una manifestazione della nuova coscienza occidentale ed europea nata nel segno dell’umanitarismo».
La notizia sta tenendo banco in Europa per la sua rarità. I due cittadini israeliani, identificati come soldati dell’IDF, sono stati brevemente arrestati dalla polizia belga durante il festival Tomorrowland - meta prediletta della classe medio-alta di Tel Aviv - dopo una denuncia della ong Hind Rajab Foundation per presunti crimini di guerra commessi a Gaza.
L’organizzazione, che ha sede a Bruxelles, prende il nome da una bambina di sei anni uccisa dall'IDF durante le prime fasi dell'assedio a Gaza insieme a sei membri della sua famiglia e due paramedici arrivati per salvarla.
Ha definito l’episodio una novità senza precedenti e ha esortato le autorità belghe a portare avanti l’indagine senza farsi intimidire. I due uomini, di cui non si sa il nome, sono stati rilasciati dopo l’interrogatorio, ma la Procura federale belga ha confermato l’apertura di un’indagine penale.
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