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Chef Rubio e i suoi aggressori: due pesi e due misure
di
Giuseppe Salamone
A Netanyahu, Herzog e company, criminali veri con sulla coscienza centinaia di migliaia di vite umame gli stendono tappeti rossi. La Giustizia e quindi l'apparato statale lo mobilitano contro chi denuncia il genocidio.
Chi ci è passato sa cosa significa essere sotto attacco per aver espresso le proprie idee.
Quindi esprimo la mia totale solidarietà a Chef Rubio, che ieri si è visto arrivare l'antiterrorismo a casa. Inoltre, gli hanno sequestrato tutti i dispositivi elettronici.
Non è possibile quello che sta succedendo: dove chi denuncia il genocidio, anche con toni abbastanza forti ma senza aver ammazzato nessuno, venga inseguito dalla giustizia, addirittura dall'antiterrorismo. Mentre chi commette un genocidio, lo mostra con orgoglio e non si pone il minimo scrupolo nella disumanizzazione del Palestinese con comportamenti disumani, venga coperto e fatto passare per vittima.
Inoltre, ci tengo a sottolineare una cosa: qualche mese addietro Chef Rubio venne pestato a sangue. A momenti ci rimetteva la pelle. Ecco, a oggi non sappiamo nulla sui criminali che lo aspettarono sotto casa e lo presero a colpi di mazze e tirapugni.
Basterebbe che la stessa attenzione riservata a Rubio la riservassero anche ai criminali. Quelli veri!
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