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                    USA: Netanyahu fuori controllo. Ma da noi si minimizzadi 
    Paolo Mossetti
  
                    
Mentre la diaspora pannelliana e terzopolista in Italia si esibisce da due anni in una minimizzazione scriteriata dei crimini di Netanyahu e in una violenta negazione di ciò che è oggi Israele, all’interno della Casa Bianca cresce l’irritazione verso il governo di Tel Aviv.
Lo racconta un reportage di Barak Ravid, non certo un pro-Pal, bensì un cronista moderato, secondo cui diversi membri dell'amministrazione Trump definiscono il PM israeliano letteralmente «fuori controllo». 
Secondo le voci di corridoio, le ultime azioni israeliane - come l'attacco a Damasco, la benzina gettata sulla Siria, e il bombardamento della parrocchia di Gaza - hanno sorpreso Trump e minato i suoi piani di stabilizzare la Siria.  
E se il New York Times sostiene, in un lungo retroscena, che Netanyahu agisca per motivi politici interni, in particolare per placare la comunità etnonazionalista drusa e i coloni illegali, persino fanatici pro-Israele, come il cristiano sionista Mike Huckabee, sono arrivati a criticare l'IDF. 
Insomma, è significativo come persino nella Casa Bianca governata da un populista di destra ci sia una maggiore profondità di analisi e capacità di osservare la realtà rispetto ad alcuni segmenti liberali che si sentono incompresi al tempo del populismo.
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