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Giordania nel mirino dopo scomparsa della Cisgiordania
di
Leandro Leggeri
Nel silenzio complice della comunità internazionale, Israele accelera la cancellazione di ogni prospettiva di uno Stato palestinese sovrano.
A denunciarlo è un dettagliato reportage pubblicato da The Cradle, che documenta l’avanzata silenziosa ma sistematica dell’annessione israeliana della Cisgiordania: nuove colonie, espropri legalizzati, strade segregazioniste, demolizioni nei campi profughi, e il disegno politico di trasformare l’Autorità Palestinese in un’istituzione vuota, senza potere né dignità.
Ma la minaccia non si ferma ai confini occupati: ora tocca direttamente la Giordania. La monarchia hascemita – storicamente legata alla Cisgiordania e con metà della popolazione di origine palestinese – si trova oggi sotto pressione. Alcune potenze regionali e internazionali sembrano voler scaricare su Amman la gestione della questione palestinese.
Il piano? Imbastire una confederazione forzata tra Giordania e ciò che resta dei territori palestinesi, trasformando la Giordania in un’amministrazione di riserva per i palestinesi, mentre Israele completa l’annessione e modifica in modo permanente la geografia e la demografia della Palestina storica.
Dietro il linguaggio diplomatico si cela una realtà brutale: la fine della soluzione a due Stati non è più un rischio, ma una politica attiva sostenuta da Tel Aviv e Washington. E la Giordania, finora partner silenzioso, si scopre oggi potenziale capro espiatorio del fallimento internazionale.
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