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Siria verso la balcanizzazione?
di
Giacomo Gabellini
Mentre il governo israeliano vacilla e proseguono le pressioni Usa e israeliane sul Libano, la Siria sprofonda nel caos.
Ai massacri degli alawiti nell’ovest del Paese ad opera dei gruppi islamisti affiliati a Damasco hanno fatto seguito i bombardamenti israeliani, sferrati contro – scrive «Axios» – la volontà dell’amministrazione Trump che ambisce alla riabilitazione della Siria guidata da al-Shara’ in vista della sua adesione agli Accordi di Abramo.
Lo scopo dichiarato era quello di proteggere la locale comunità drusa dallo stesso trattamento che le bande salafite hanno riservato agli alawiti. In realtà, è molto più verosimile che la finalità perseguita da Israele consista nel costituire una zona-cuscinetto in territorio siriano in un’ottica di difesa del confine nord-orientale, così da tenere a distanza le fazioni connesse a un governo considerato come uno strumento di penetrazione turca.
Secondo l’ex direttore dell’Mi6 Robert J. Sawers, l’attivismo israeliano punterebbe alla balcanizzazione della Siria, conformemente alle direttive del cosiddetto Piano Yinon dei primi anni ’80.
In Iran, invece, proseguono le operazioni di smantellamento della rete di collusione interna di cui si è servito Israele, e cominciano a diffondersi numerose speculazioni circa lo scopo reale del continuo andirivieni di aerei cargo russo e lo stato delle forniture di materiale militare cruciale da parte della Cina.
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