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Afroamericani: da schiavi a cavie
di
Rita Newton
Dal 1932 al 1972, il servizio sanitario degli Stati Uniti condusse un esperimento su seicento agricoltori afroamericani di cui 399 malati di sifilide. Non venne acquisito un consenso informato, anzi ai poveretti venne data volutamente una indicazione generica di come si sarebbe svolta la ricerca, fornendo dei piccoli benefit che inducevano quelle persone analfabete e povere ad aderire senza fare troppe domande.
I medici coinvolti non curarono la sifilide, nemmeno dopo che fu scoperta la penicillina, che è il trattamento di elezione, ma lasciarono evolvere la malattia fino alla fine per studiarne gli stadi. In assenza di trattamento, il terzo stadio della sifilide può danneggiare l’aorta, il cervello, il midollo spinale e altri organi.
Il governo USA chiuse l'esperimento dopo che la vicenda comparve sulla stampa, provvedendo a cure tardive e scusandosi con gli ultimi otto
sopravvissuti solo nel 1997, quando Clinton definì il programma “profondamente immorale e razzista”.
Nel 2007 la BBC denunciava che l'affare delle sperimentazioni cliniche nei paesi in via di sviluppo riguardava all'epoca il 20-30% di tutte le attività di sperimentazione clinica del mondo. Una di queste vicende fu si verificò nel 1996 nella città di Kano, in Nigeria, dove era scoppiata un'epidemia di meningite che galoppava velocemente, soprattutto fra i bambini.
Un'equipe di Medici senza frontiere era arrivata per aiutare l'ospedale locale a far fronte alla situazione somministrando ai bambini un antibiotico raccomandato dall'organizzazione mondiale della sanità.
Ma a questi si mescolarono medici della Pfizer che davano ai malati un prodotto sperimentale, il Trovan, contro lo stesso parere di un medico dell'azienda, il dottor Juan Walterspiel, esperto di malattie infantili (che infatti fu licenziato).
I bambini trattati con quel farmaco furono 200 e l'informazione, tradotta in lingua locale, non fu compresa dalle famiglie, convinte di trovarsi di fronte ai medici di MSF. Il consenso - l'azienda dichiarò di averlo chiesto - fu raccolto oralmente... 11 bambini morirono in quell'esperimento, di cui sei trattati col Trovan e cinque del gruppo di controllo, che fu trattato con l'antibiotico giusto ma a dosaggio più basso, secondo le famiglie, per far apparire migliori i risultati del farmaco sperimentale.
Oggi vi sono protocolli etici ma non è certo siano sempre applicati da chi non si fa scrupolo di usare sui civili bombe a grappolo, invade terre altrui per predare risorse alla popolazione locale, sostiene governi che praticano l'apartheid e mostra in molte circostanze di giustificare con un presunto bene più grande i "danni collaterali", come i 500.000 bambini iracheni la cui morte, secondo la ex segretaria di Stato Madeline Allbright, era un male necessario per esportare "la democrazia".
 
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