Nessuna empatia
di Rosa Rinaldi

L'intervista del giornalista Piers Morgan alla madrina dei coloni, Daniella Weiss, lascia sgomenti.

La tizia mantiene tutto il tempo un sorriso mefistofelico, dimostrando che qua di "banalità del male" non c'è proprio niente, casomai siamo di fronte al Male puro.

Alla domanda se provasse pietà per i 20.000 bambini palestinesi ammazzati, non mostra nessuna emozione, anzi, per questa assurda inversione delle responsabilità, accusa gli arabi di insegnare ai loro figli a odiare gli ebrei. Ovviamente è l'esatto contrario.

Daniella Weiss è l'immagine stessa di Israele. Non è l'eccezione.

Il processo di costruzione delle colonie illegali non si è mai fermato, neanche con i finti processi di pace, neanche con i c.d. governi labouristi.

La disumanizzazione dei palestinesi è un processo istituzionale e sociale, costruito sfruttando il trauma storico della Shoah a cui si è aggiunto il carico del 7 ottobre.

L'ebreo dunque viene rappresentato sempre a rischio di sopravvivenza, per cui non rimane che sterminare i nemici, senza temere la condanna degli altri. Come dicono le Scritture, tra l'altro.

E le metastasi di questa disumanizzazione le vediamo anche a casa nostra: è questa la matrice che spinge tanti a giustificare ciò che accade, spesso usando Hamas come parafulmine.

Dimenticando che Hamas è un prodotto dell'occupazione israeliana. Non dei palestinesi.

I coloni o i soldati che si vantano di aver ucciso ragazzini palestinesi con le loro mani, giovani coloni che ammettono che ucciderebbero volentieri gli arabi (e lo fanno), la madre ebrea che rimprovera la figlia perché ha salutato un autista arabo a Gerusalemme... non sono la conseguenza di Hamas.

Sono la causa.

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