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GB: sindacati chiedono di liberare manifestanti pro-Pal
di
Gabriella Mira Marq
Ventidue segretari generali del movimento sindacale hanno rilasciato una dichiarazione in cui esprimono profonda preoccupazione per l'erosione del diritto alla protesta pacifica.
A seguito di una marcia pacifica per la Palestina tenutasi il 18 gennaio a Londra, sono state presentate accuse contro attivisti di spicco, tra cui l'ex membro esecutivo del NEU, Alex Kenny.
La dichiarazione - dal titolo "Difendiamo il diritto alla protesta" - chiede l'archiviazione delle accuse.
I sindacalisti si dicono "profondamente preoccupati per il fatto che la Polizia Metropolitana stia presentando accuse contro l'ex membro esecutivo del NEU, Alex Kenny, e Sophie Bolt, segretaria della CND, in seguito alla protesta pacifica per la Palestina tenutasi a Londra il 18 gennaio".
Queste accuse fanno seguito alla decisione di perseguire Chris Nineham, vicepresidente della Stop the War Coalition, e Ben Jamal, direttore della Palestine Solidarity Campaign, sottolineano i firmatari.
"Alex Kenny è un attivista sindacale di lunga data e ampiamente rispettato, che organizza manifestazioni pacifiche a Londra da decenni.
E' stato il capo della manifestazione di sciopero nazionale del NEU nel marzo 2023.
Ha svolto un ruolo di primo piano in numerose manifestazioni organizzate nella regione del TUC, che comprende Londra e il sud-est".
"Riteniamo che queste accuse siano un attacco al nostro diritto di protestare. Il diritto di protestare è fondamentale per i sindacati e per il movimento in generale. La libertà di organizzazione, di riunione e di parola è importante; dobbiamo difenderla."
"Chiediamo che le accuse contro Alex Kenny, Sophie Bolt, Chris Nineham e Ben Jamal vengano ritirate".
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