Milano: crescita caotica parte di un piano più generale
di Carlo Ziviello

...e d'altra parte fu lo stesso Sala ad ammettere che "la crescita di Milano ha cannibalizzato quella dell'intero Paese".

Ma non c'è niente di nuovo, né probabilmente è solo colpa sua: è dagli anni Novanta, in modo assolutamente "bipartisan", che questo Paese ha puntato su due o tre eccellenze industriali - energia e difesa, Eni e Leonardo - e sulla città di Milano per farla diventare l'unica vera città europea d'Italia.

In parte Roma, che nei piani sarebbe dovuta diventare una specie di megalopoli-Stato che avrebbe inglobato anche Napoli. E' tutto pubblico eh, bastava leggere.

Questi i piani per il Paese studiati dalla nostra classe politica, a discapito di tutto il resto. Ma proprio di tutto il resto del Paese, abbandonato a se stesso, a cominciare dal Sud e dalla sanità, con i pazienti meridionali che... con le loro malattie sostengono lo sforzo produttivo degli ospedali del Nord.

Pazzesco ma vero.

Le PMI emiliane/lombardo veneto? Si saranno detti i pianificatori: "beh tanto si è capito, più di tanto non crescono, non diventeranno mai imprese globali: si inseriranno nelle filiere produttive di Francia e Germania e chi non ce la fa sopravvivrà con il mercato locale cannibalizzando il resto del Paese (basta andare in un supermercato e vedere la provenienza del 90%, ripeto 90% della merce)".

Non ce l'ho con Milano né con Sala né con nessun altro, probabilmente eseguivano solo un piano. Non è chiaro però chi l'abbia studiato.

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