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Strage di Capaci: non sarà archiviata vicenda del pentito Lo Cicero
di
Santina Sconza *
La gip di Caltanissetta Graziella Luparello ha disposto di non archiviare la vicenda del pentito Lo Cicero.
Ho già scritto sul pentito Lo Cicero e sulla pista nera nella strage di Capaci.
Dobbiamo dire, che è grazie alla caparbietà e alla tenacia dell'avvocato Repici, se la gip Graziella Luparello ha disposto l’interruzione sulla archiviazione richiesta dalla Procura.
Dopo 33 anni dalla strage è stato l'avvocato Repici che ha trovato in archivio, in un altro processo, il verbale a firma di Paolo Borsellino.
Per anni abbiamo lottato contro chi voleva despistare, contro intellettuali, professionisti di antimafia che negavano sia la Pista Nera che la Trattativa Stato-Mafia.
Abbiamo già scritto che Borsellino matricola all'Università era simpatizzante dell'estrema destra.
Per poter capire chi ci fosse dietro le stragi bisogna leggere il libro "Cinquant’anni di mafia" scritto da Saverio Lodato.
Personalmente sono stata sempre convinta che dietro la strage di Capaci e di via D'Amelio c'è la pista nera.
Chi vive in Sicilia e ha vissuto gli anni settanta sa che i fascisti avevano fatto di questa amara terra la loro base, avevano campi militari sull'Etna, erano infiltrati nelle facoltà di giurisprudenza a Catania, Messina, Palermo, chissà forse Paolo aveva frequentato quando era studente uno di questi, c'era e c'è tre quarti di borghesia massonica e fascista in Sicilia.
Si è possibile che Borsellino abbia saputo o riconosciuto che dietro la strage di Capaci ci fosse qualche suo conoscente di gioventù, e preparava un nuovo partito per sostituire la disgregazione della democrazia cristiana e dei partiti di centro.
* Coordinatrice Commissione Mafia e Antimafia dell'Osservatorio
 
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