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Solidarietà a Giuseppe Salamone attaccato da Libero
di
Rita Guma *
Libero quotidiano mette in prima pagina il richiamo ad un pezzo in quarta pagina con l'attacco a Giuseppe Salamone, un nostro amico e autore.
Giuseppe, secondo questa testata di chiaro schieramento a destra, sarebbe "un fan di Putin che odia Schlein", il quale "guida la petizione dei vip di sinistra per la Albanese".
L'autrice del pezzo non deve aver mai seguito o firmato una petizione, perché cerca di delegittimare il volume delle firme raccolte in pichi giorni scrivendo "Oltre 16mila, anzi, no, 49mila. O più di 72mila. Anzino, sopra le 85mila. Mettiamo tutto assieme che fa circa 200mila".
I miei compagnetti dell'asilo erano più bravi sia a capire queste cose che a fare dell'ironia credibile. Chiunque abbia mai lanciato o firmato una petizione sa che il numero di firme cresce nel tempo, quindi quelli indicati non sono calori a caso, ma monotorano il numero credcente di firme in momenti diversi. Un numero di firme che evidentemente preoccupa Libero, altrimenti non avrebbe comissionato l'articoletto, née questo avrebbe cercato di denigrare chi ha lanciato la petizione e sminuirne l'esito.
La povertà lessicale dell'articolo si nota in quell'"odia" Schlein. Se così fosse, Libero dovrebbe amarlo. Ma Giuseppe non odia Schlein: la critica in base all'art 21 della Costituzione. E poi si parla di disprezzo per Mattarella ma ovviamente si tratta di critica per il comportamento del presidente della Repubblica che tutti si aspettano si erga a baluardo dei principi della Costituzione e del diritto internazionale che cita di frequente.
Ma d'altra parte cosa aspettarsi da una testata che - come l'universo mediatico e politico governativo - definisce "sinistra" sia l'opposizione che la società civile dissenziente? Quando chiunque abbia un minimo di cultura politica - e sia in buona fede, ovviamente, - sa perfettamente che quella di sinistra è una ideologia ben precisa e che un cattolico moderato, per esempio, potrebbe essere dissenziente con le politiche governative sulla libertà di manifestazione pur non essendo di sinistra...
Ma qui lo scopo è indirizzare il lettore, considerato probabilmente un essere incapace di pensare se gli si forniscono solo le informazioni, quindi va instradato a trarre una determinata conclusione alimentando il pregiudizio contro il bersaglio dell'articolo. Quindi se il lettore è di destra - e lo è - dire sinistra è come citare il diavolo.
Insomma, Libero di dire peste e corna degli oppositore ai mantra governativi, ma infastidito dall'esercizio delle libertà costituzionali degli altri che pestano i piedi ai suoi danti causa.
In conclusione, Giuseppe - a cui va tutta la nostra solidarietà - è un cittadino italiano che ha preso posizione a sostegno di una cittadina italiana apprezzata nel mondo ma che un governo sedicente sovranista si astiene dal difendere, la giurista Francesca Albanese. Dato che quell'angioletto di Netanyahu aveva proposto Donald Trump al Nobel per la pace, Giuseppe è fra quelli che hanno proposto Albanese, che battendosi per i diritti, costruisce terreni di pace, di cui i diritti umani sono precondizione.
E ovviamente - implicitamente qui, ma in tanti altri casi esplicitamente - Giuseppe è indignato da quanto accade a Gaza e in Cisgiordania e dall'indifferenza dell'Occidente che si riempie la bocca di parole come democrazia e diritti per poi tradirle nella pratica.
* Presidente Osservatorio
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