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Tempo di lauree... al grido di Palestina libera
di
Rita Newton
Free Palestine. Uno slogan che è risuonato molte volte alla cerimonia per le lauree della prestigiosa e antica Università di Cambridge.
Gli studenti chiamati ad avvicinarsi al rettore che li laureava hanno fatto questa dichiarazione subito dopo individualmente, sventolando la bandiera palestinese o la kefiah palestinese.
Alcuni di loro hanno preferito indossarli sotto o sopra la toga d'ordinanza.
Diverso, ma sempre a sostegno della Palestina il comportamento degli studenti della facoltà di scienze politiche e sociali dell'Università di Edimburgo, che nella sessione mattutina hanno lasciato in massa la sala dove si svolgeva la cerimonia.
Nell'ambito di questa manifestazione di dissenso, gli studenti hanno denunciato l'università per la sua continua e diretta complicità finanziaria nel genocidio israeliano del popolo palestinese, facendo riferimento al rapporto della Relatrice Speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese.
Per sottolineare il loro impegno, i giovani hanno lanciato lo slogan "NON CI FERMEREMO, NON CI RIPOSEREMO".
Scene simili si erano già viste lo scorso anno in alcune università degli Stati Uniti, da cui era iniziata la protesta degli atenei.
Proteste e prese di posizione erano state più o meno tollerate - quando non addirittura sostenute - dal corpo docente, riuscendo in alcune occasioni a indurre la direzione dell'università ad abbandonare i programmi di collaborazione con le università israeliane attivamente impegnate in progetti con l'IDF.
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