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Israele recluta autisti di bulldozer per seppellire Gaza
di
Leandro Leggeri
FINO A 1.000 DOLLARI AL GIORNO PER DEMOLIRE GAZA: ISRAELE USA FACEBOOK PER RECLUTARE BULLDOZERISTI
In una delle pagine più buie della storia recente, la distruzione della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano (IDF) assume contorni sempre più disumanizzanti e industrializzati.
Secondo quanto riportato dalla giornalista Arwa Mahdawi in un’inchiesta pubblicata su The Guardian, Israele ha cominciato a reclutare bulldozeristi civili tramite Facebook per demolire sistematicamente edifici palestinesi. Alcuni annunci promettono fino a 3.000 shekel al giorno (circa 882 dollari), trasformando la pulizia etnica in una commessa privata.
Esperti di diritto internazionale parlano apertamente di "outsourcing del genocidio". Interi quartieri, villaggi e città vengono cancellati con le ruspe, mentre la popolazione civile viene spinta in una zona sempre più ristretta, in una vera e propria gabbia umanitaria. Secondo lo storico Omer Bartov, uno dei massimi esperti mondiali di genocidio, “non si tratta più di una guerra, ma di una demolizione totale”.
Nel silenzio assordante della comunità internazionale, e mentre Meta (Facebook) continua a ospitare post che cercano manodopera per la distruzione, Gaza viene rasa al suolo. Le ruspe – spesso dei giganteschi D9 forniti dagli Stati Uniti – non colpiscono più solo infrastrutture strategiche, ma ogni simbolo di vita palestinese.
Come ammonisce il professor Neve Gordon, questo non è solo un crimine contro le persone, ma contro la civiltà stessa. La privatizzazione della violenza, l’impunità garantita dalla tecnologia e il muro di silenzio mediatico rappresentano una nuova frontiera dell’orrore.
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