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Festival Tunisia esclude cantante perché filo-israeliana
di
Anna Carla Amato
Per una volta ad essere emarginati o subire un danno per la carriera non sono coloro che si pronunciano a favore della Palestina ma il contrario.
Il Festival Internazionale di Cartagine, in Tunisia, ha infatti annullato un'imminente esibizione della cantante francese Helene Segara a causa del suo sostegno pubblico a Israele.
La decisione ha fatto seguito a un'ondata di critiche da parte di attivisti tunisini e utenti dei social media, che hanno visto la sua partecipazione come una forma di normalizzazione culturale.
Molti hanno descritto la decisione come un "dovere nazionale" nel contesto della diffusa indignazione regionale per il genocidio israeliano in corso a Gaza e della più ampia solidarietà con il popolo palestinese.
In un comunicato ufficiale, il comitato organizzatore del festival ha annunciato: "È stato deciso di annullare l'esibizione di Helene Segara nell'ambito della 59a edizione del festival". La cantante avrebbe dovuto esibirsi il 31 luglio durante l'evento, che si terrà dal 19 luglio al 21 agosto.
L'amministrazione del festival ha sottolineato la sua coerenza con la posizione storica e politica della Tunisia sulla Palestina. "Ci impegniamo a sostenere la ferma posizione della Tunisia di supportare il popolo fraterno palestinese nella sua lotta per riconquistare tutti i suoi diritti e stabilire il suo Stato indipendente con al-Quds come capitale", si legge nella dichiarazione.
In occasione delle edizioni dell'Eurovision 2024 e 2025, a motivo del genocidio a Gaza era stata chiesta da più parti l'esclusione proprio del concorrente che rappresentava Israele ma non era stata concessa.
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