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Parlare delle vittime stando dalla parte del carnefice
di
Antonio Matteini
Cosa non ci si inventa pur di evitare di chiamare un colpevole col proprio nome...
Nell'ipocrisia più totale, si legge sui vari mezzi d'informazione locale che la famosa festa del "l'Unità" di Mondeggi ha come proprio fulcro "la tragedia di Gaza".
Ma al di là dell'ipocrisia del PD che si scopre solidale coi palest1nes1 dopo 100anni di cr1m1n1 di ogni tipo perpetrati dal Popolo Eletto, tra cui due anni di sterm1n10 deliberato e sistematico; c'è di più.
Questa solidarietà la si scopre per quello che è: fuffa.
Oggi spostare l'attenzione sulle vittime, rendersi partecipi di questo pietismo a orologeria, è il più grande piacere che si possa fare ai carnefici.
Quando diciamo che tacere significa essere complici dei carnefici, diciamo il vero; ma rompere il silenzio su una vicenda, non significa automaticamente compiere un'azione utile per le vittime.
In questo caso appunto, la volontà comunicativa è chiara: tenere il focus sulle vittime così da tenersi stretta la possibilità di non parlare troppo di chi le rende tali.
Quando hai detto "poveri bambini massacrat1" senti di aver fatto il tuo, aver dato un contributo, manifestato da che parte stai.. il bisogno di prendere di mira gli autori di quegli abomini, ti risulta superfluo.
Prova della strumentalità di questo schierarsi, è che non viene mai, mai fuori una singola frase sulla possibilità di fermare 1sr4ele con azioni concrete. Boicottare? Importante ma non decisivo.
Di sanzioni, embarghi, azioni di forza... di quello noj se ne parla neanche per sbaglio ed il motivo è chiaro: la possibilità di lasciare "solo" lo Stato Ebraico, viene completamente ignorata.
Qualsiasi cosa combini, noi gli siamo di supporto.
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